Studio per "La Ninetta del Verzée" / Studio per "La pescivendola"
Segantini, Giovanni
Descrizione
Identificazione: La Ninetta del Verzée
Autore: Segantini, Giovanni (1858-1899)
Cronologia: 1882
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta azzurra / inchiostro
Misure: 283 mm x 378 mm (intero)
Descrizione: Inchiostro su carta azzurra
Notizie storico-critiche: Entrato nella scuderia di Vittore e Alberto Grubicy già dal 1880, Giovanni Segantini fino al 1886 tratta nelle sue opere tematiche principalmente veriste con figure, paesaggi e nature morte.
Su questa scia, ispirandosi al poemetto in dialetto milanese di Carlo Porta (1776-1821) La Ninetta del Verzée, realizza una tela a olio. Ninetta nell'opera del poeta è una pescivendola, che a causa di una triste vicenda è costretta a vendere il banco al mercato del Verziere di Milano e a prostituirsi. Nel quadro di Segantini la protagonista della storia è descritta come una giovane e robusta venditrice di pesce e verdure, che da dietro il banco della mercanzia richiama sorridente la sua clientela. L'interpretazione della posa e dell'espressione della donna, caratterizzata da un vivace naturalismo, visibile in particolare nella resa della natura morta, dona all'opera un realismo fortemente espressivo. Quest'ultima infatti, così come già osservato dalla critica si discosta profondamente dalle tendenze romantiche proposte dalla pittura scapigliata (Quinsac 1982), tanto che lo stesso Primo Levi la descrive come un "allegro canto delle esequie per la morte della pittura di genere" (Nicodemi 1956).
L'opera rimanda al suo disegno preparatorio, uno dei rari casi di studio che ci rimangono del pittore, il quale è realizzato con sottilissimi ma vigorosi tratti di inchiostro scuro su carta azzurra, e fu donato alle Civiche Raccolte milanesi da Vittore Grubicy nel 1920. Segantini nell'opera grafica, concentrandosi solo sullo studio della figura, presenta un impianto compositivo più essenziale rispetto al dipinto, grazie anche alla scelta di eliminare gli elementi accessori dello spazio circostante, e ciò si traduce in una maggiore immediatezza espressiva dei caratteri di sfrontatezza e sicurezza della donna.
Dalle iscrizioni autografe sul recto e sul verso del foglio a opera di Vittore Grubicy e Emilio Longoni, si apprende, inoltre, che la ragazza che posa come modella è la cognata del pittore, Caterina Bugati, una delle sorelle maggiori di Bice, sua consorte. Queste le parole di Grubicy scritte sul foglio: "Studio per la Ninetta del Verzee fatto colla cognata Osio VGDD"; e quelle del pittore Emilio Longoni: "Disegno della pescivendola di Giovanni Segantini, non firmato ma suo, la modella è Carolina, sorella della signora Segantini".
Il foglio, per la particolare qualità del segno e per l'età della modella, è stato datato da Annie-Paule Quinsac, al 1882, posticipando così di tre anni la datazione delle due opere, tradizionalmente ascritte dalla critica al 1879 (Quinsac 1982).
Oltre a queste, un anno dopo l'esecuzione del dipinto, l'artista realizza un altro disegno, oggi disperso, del tutto simile alle opere precedenti; quest'ultimo probabilmente usato come base per un'acquaforte e pubblicato in quello stesso anno ne "L'Illustrazione italiana" e nell' "Album ricordo dell'Esposizione romana" (Ivi. p. 120).
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Mascellino, Bruno (2017)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-11138/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).