Allegoria del Tevere e la Lupa capitolina

Tiepolo, Gian Domenico

Allegoria del Tevere e la Lupa capitolina

Descrizione

Autore: Tiepolo, Gian Domenico (1727-1804)

Cronologia: ca. 1757

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / penna e inchiostro, pennello e inchiostro

Misure: 280 mm x 197 mm

Descrizione: penna e acquarellature di inchiostro bruno su carta bianca

Notizie storico-critiche: Il disegno, giunto nelle collezioni civiche nel 1863 mediante legato testamentario di Antonio Guasconi, fu attribuito a Giandomenico Tiepolo, figlio maggiore e allievo di Giambattista Tiepolo e pubblicato sotto questo nome da Giorgio Nicodemi (1931). Il foglio illustra un'allegoria del Tevere, raffigurato come un vecchio barbuto semisdraiato che tiene con una mano un otre dal quale fuoriesce un fiotto d'acqua, e con l'altra impugna un remo, affiancato dalla lupa che allatta i gemelli, Romolo e Remo. Nel 1757, l'artista collaborò con il padre alla decorazione della palazzina e della foresteria di villa Valmarana detta "ai Nani": mentre Giambattista si riservò di affrescare la sala d'ingresso della villa, detta "Sala d'Ifigenia", al figlio spettò il compito di eseguire le figure dei comparti minori e certamente le quattro sovrapporte a monocronomo con allegorie di Fiumi, tra cui anche il Tevere. Nonostante alcune differenze compositive, il foglio del Castello Sforzesco condive con l'affresco non solo il medesimo soggetto, ma anche una resa tonale prossima a quella del monocromo, realizzata attraverso l'impiego esclusivo dell'inchiostro bruno, steso a penna, o diluito a pennello, con le parti più chiare lavorate a risparmio.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Beretta, Giuseppe (1939)

Aggiornamento: Mariano, Francesca (2020)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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