A S. Cristoforo
Ferrari, Arturo
Descrizione
Identificazione: Veduta di via S. Cristoforo a Milano
Autore: Ferrari, Arturo (1861-1932)
Cronologia: (?) 1924 - 1932
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / grafite
Misure: 120 mm x 165 mm
Descrizione: disegno tracciato a grafite su carta bianca
Notizie storico-critiche: L'artista ha definito il disegno "A S. Cristoforo" nella pagina manoscritta che accompagna il quarto dei diciotto fascicoli della raccolta denominata "Vecchia Milano". La chiesa si trova nella via omonima sull'Alzaia del Naviglio Grande. La via prende il nome dalla chiesa eretta tra il XIII e il XV secolo sull'Alzaia del Naviglio Grande e intitolata a San Cristoforo, protettore contro l'infierire delle pestilenze. Alla chiesa gotica si affiancava un ospedale per i pellegrini, costruito all'incirca dal 1364 e altre modeste costruzioni. Il disegno in esame, raffigurando queste ultime, dimostra come l'artista preferisse soffermare il proprio ricordo sulle architetture umili piuttosto che sulle parti monumentali di un isolato.
La vedova di Ferrari, proponendo i disegni all'attenzione del Comune di Milano, riconduceva la loro realizzazione agli ultimi anni di vita del marito. Una delle opere reca la data 1926; inoltre presso il Museo di Milano si conserva un'altra serie di 16 analoghe vedute a matita di Ferrari, datate dal 1924 al 1931. Pertanto si ritiene che la serie del Civico Gabinetto dei Disegni sia stata eseguita nell'arco cronologico dal 1924 al 1932.
In quell'epoca Milano stava conoscendo notevoli trasformazioni urbanistiche e il pittore, per contrastare la perdita di memoria provocata dalle demolizioni, decise di fissare nei suoi disegni gli angoli e gli scorci destinati a un radicale cambiamento.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Guzzi Piola, Alessandra (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26084/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).