Pianta del primo piano e di parte del piano terreno del castello di Austerlitz

Martinelli, Domenico

Pianta del primo piano e di parte del piano terreno del castello di Austerlitz

Descrizione

Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)

Cronologia: ca. 1694 - ante 1696

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / bistro a penna, inchiostro a penna, grafite, acquerello

Misure: 496 mm x 320 mm

Descrizione: disegno in scala, con alcune quote; è eseguito a bistro nel tracciamento del rilievo, a grafite per la costruzione preliminare e a inchiostro nero a penna nella soluzione progettuale definitiva, principalmente con tiralinee e compasso; le murature di rilievo sono acquerellate color rosa; il disegno presenta una marginatura incompleta a bistro, è tracciato su carta chiara leggermente imbrunita e il supporto è di due fogli incollati. L'orientamento corretto del foglio prevede che la scala grafica sia in alto

Notizie storico-critiche: Nella "Spiegazione de numeri" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Pianta in cui ha dimostrato lo stato antico, e le variazioni da farsi / a detto palazzo".
Il progetto di Martinelli per la ristrutturazione del castello di Austerlitz fu elaborato, nelle linee essenziali, tra il 1691 e il 1695 e questo disegno mostra la soluzione in pianta più avanzata in nostro possesso - forse definitiva -, sovrapposta a un rilievo forse di Bitterpfeil e ridisegnato da Martinelli. La trasformazione più radicale e "prestigiosa" dell'edificio è probabilmente consentita dalla vendita da parte di Kaunitz del palazzo di Vienna al principe Liechtenstein, nell'aprile 1694. Nel maggio 1694 Martinelli è in corrispondenza da L'Aia con Bitterpfeil per definire i dettagli di finestre, porte, capitelli e altre finiture (Biblioteca Statale di Lucca [=BSL], ms. 1752, f. 62) e tra il 1695-96 invia in Moravia una descrizione di alcune parti dell'edificio e degli impianti da realizzare, con una serie di disegni.
La pianta in esame riguarda il piano nobile dell'edificio, con indicazioni in spaccato per il piano sottostante, nella zona di ingresso a est e nel passaggio del cortile. Le tracce a matita riprendono in alcuni tratti l'ipotesi schizzata sul rilievo del piano terreno (Milano, Collezione Sardini Martinelli, 2,3r), segno della progressiva maturazione verso l'idea definitiva. Martinelli prosegue nell'organizzazione simmetrica dell'edificio lungo l'asse est-ovest, eliminando gli elementi che ancora ne impedivano la regolarità. Il blocco edilizio, definito e rimarcato con l'avanzamento dei quattro corpi angolari (con lesene giganti), assume un aspetto unitario per i quattro fronti di uguale importanza e rappresentatività, nonostante l'avanzamento dei corpi sia più accentuato nei lunghi fronti nord e sud e proporzionalmente minore in quelli est e ovest, più corti. Il fronte est conserva inoltre una sorta di unitarietà al piano terreno, per via della loggia che si trasforma in balconata balaustrata al piano superiore, con l'arretramento del fronte mediano di pari dimensione rispetto ai laterali. Martinelli ottimizza anche la fruibilità degli ambienti interni e l'aspetto di "rappresentanza" è risolto con una monumentale combinazione di spazi.
La descrizione nel Manoscritto di Lucca 1856, indica nel corpo di ingresso est al piano terreno (definito da Martinelli come "2° piano nobile "alla lettera B, essendo "A" il primo piano o "piano della fossa") un vestibolo o andito con due salotti, "quali e benché rimanghino non tanto illuminati non per questo lasceranno di far apportar comodità alle 4 camere, o gabinetti gli succedono anzi gli stimo necessarij"; questo vestibolo si apre in una "gran loggia F" che "sarà molto spatio e farà nobiltà alla scala" e "sarà molto luminosa per gli 3 archi che ha in faccia del cortile, e per gli altri 2 delli piccoli cortili E fatti per dar lume alle stanze contigue" (BSL, ms. 1856, f. 3v e f. 6v). Dalla loggia due scaloni di lato ai cortiletti sopra citati, conducono al piano superiore (terzo piano C) in un'ariosa "galleria" che anticipa il grande salone per ricevimenti, corrispondente alla loggia centrale in facciata. Sui due lati del salone sono disposte quattro stanze, che formano due cubi perfettamente simmetrici. I due scaloni principali collegano pure, sul piano formale e funzionale, il lato est con le ali nord e sud del castello. Ottimale è anche la distribuzione degli altri collegamenti verticali: uno scalone si trova a lato dell'ingresso dalle scuderie sul fronte nord; altre due scale minori sono agli angoli del cortile nella testata ovest. Questa presenta una grande sala rettangolare con un locale quadrato per parte e altri ambienti disposti nelle testate dei blocchi.
L'asse nord-sud è confermato dalla presenza dei due portali simmetrici sui fronti nord e sud, ma rispetto allÂ'idea preliminare (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 2,4 r), il passaggio porticato, sormontato da un loggiato balaustrato chiudibile da vetrate (BSL, ms. 1856, f. 6v), rimane disassato rispetto alla torre. Questa era in parte da demolire per proporzionarla all'altezza del resto dell'edificio, mentre a sud, in corrispondenza, il corpo edilizio veniva ingrossato per riproporre la profondità del lato nord-est. Il passaggio divide così il grande cortile originario in due parti: a est un cortile quadrato, più piccolo, e uno maggiore, più stretto in corrispondenza della torre e rettangolare nella zona porticata. La sua trasparenza offre però più ampio respiro all'interno del castello, rispetto alla precedente soluzione (Milano, Collezione Sardini Martinelli, inv. 2,4 r). Le stanze intorno al cortile maggiore sono servite dal loggiato a doppia altezza, i cui archi originari sarebbero stati in parte chiusi da parti piene finestrate. Delle tracce a matita indicano gli assi delle finestre, regolarmente posizionate in facciata e delle porte, collocate in enfilade tra una stanza e l'altra.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2007)

Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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