Sezione di cornice per finestre al primo piano di palazzo Liechtentstein a Landskron
Martinelli, Domenico
Descrizione
Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)
Cronologia: post 1698 - ante 1700
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / grafite
Misure: 408 mm x 1596 mm
Descrizione: disegno eseguito con grafite, principalmente a mano libera, con tratti a tiralinee e compasso; è tracciato su foglio sagomato di carta chiara. Il supporto è composto da otto fogli incollati. L'orientamento corretto del foglio prevede come base il lato corto con iscrizione di quattro righe
Notizie storico-critiche: Nella "Spiegazione de Numeri" del tomo nel quale era rilegato, il disegno viene definito: "Modani delle Finestre del primo piano per il Palazzo, che il medesimo / Sig. Principe fece a Lanscron."
Il progetto del palazzo di Landskron per il principe Johann Adam Andreas Liechtenstein fu concepito inizialmente da Carlo Fontana intorno al 1696. I disegni dell'architetto romano ad esso relativi furono a lungo associati al Gartenpalais di Rossau e solo dopo il 1967 ne fu stabilita la giusta attribuzione da G. Passavant.
Fontana inviò due versioni, di cui la prima presenta un grande quadrato con quattro ali e una sala al centro e l'altra un edificio dimezzato di forma rettangolare, in cui la sala si riduce allo spazio della torre disposta nella sua parte centrale (Lorenz 1991, p. 75 fig. 71). I disegni di Fontana per il principe Liechtenstein sono conservati in due serie non identiche: la prima, eseguita dall'architetto per proprio uso, è oggi a Windsor (volume n. 174 della Royal Library), l'altra è conservata nell'archivio della famiglia Liechtenstein a Vaduz.
Il primo progetto di Fontana, non realizzato, servì a Martinelli come punto di partenza per la proposta da presentare al principe. Il nome di Domenico Martinelli compare nel contesto di Landskron per la prima volta nel 1698, in una comunicazione del capomastro Gabriele Gabrieli, che aveva effettuato un sopralluogo sul posto, forse per verificare lo spazio a disposizione per il progetto di Martinelli (Lorenz 1991, M KAT 29, p. 187).
Il grande disegno che illustra il prospetto relativo alla nuova proposta, conservato a Lucca (Lucca, collezione già Micheletti inv. 21) e pubblicato tra altri anche da Hellmut Lorenz (Lorenz 1991, p. 76 fig. 72), indica che Martinelli conservò in un primo momento l'idea di base della seconda variante di Fontana, attribuendo però maggiore imponenza alla zona centrale della facciata e quindi alla sala con torre soprastante (esplicitamente richiesta dal Liechtenstein). Prima di incominciare la costruzione nel 1701, Martinelli però mise a punto e variò il progetto, non solo riguardo all'organizzazione interna (inserendo al posto della sala un'imponente scalinata), ma anche nella concezione generale, rafforzando ulteriormente l'impatto del blocco edilizio.
La versione finale (Lorenz 1991, p. 77 fig. 73) presenta un palazzo con quattro blocchi sporgenti agli angoli - soluzione adottata anche ad Austerlitz negli stessi anni (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 2,6) - e un blocco centrale con due risalti laterali e una rientranza nel mezzo, in modo da creare in facciata una sequenza ritmica di spazi chiusi e aperti che ricordano soluzioni prossime al Manierismo.
Il disegno qui rappresentato riguarda il modano realizzato per costruire le finestre del primo piano del palazzo e in particolare le modanature del risalto laterale. I tratti a matita e le iscrizioni apposte sul modano, di cui una riporta il nome del palazzo, consentono di attribuire il disegno a Martinelli.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Caspani, Licia Anna (2007)
Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26438/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).