Muro di cinta di giardino con casino di ingresso per palazzo Harrach a Vienna
Martinelli, Domenico
Descrizione
Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)
Cronologia: post 1690 - ante 1698
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / inchiostro a penna, grafite, acquerello
Misure: 378 mm x 489 mm
Descrizione: disegno eseguito con inchiostro nero su tracce della preliminare costruzione a grafite, con tiralinee e compasso, le murature in pianta e il tetto nel prospetto sono acquerellati colore rosa, gli sfondati e le ombreggiature nel prospetto colore grigio; è tracciato su carta chiara leggermente imbrunita. Il disegno presenta una doppia marginatura a inchiostro bruno a penna, di cui quella interna più spessa
Notizie storico-critiche: Il conte Ferdinand Bonaventura Harrach fu il primo committente di Domenico Martinelli a Vienna. Anche se la prima opera viennese è mal documentata, si suppone che la lettera del 15 aprile 1690 in cui Martinelli annuncia al conte la sua partenza per la città austriaca, sia legata alla costruzione del palazzo, il cui progetto probabilmente era stato già inviato da Roma in fase preliminare.
Il conte era riuscito ad acquisire nello stesso anno i terreni del principe Auersberg e la ristrutturazione del pianterreno era stata realizzata immediatamente e in tutta fretta, sotto la direzione del costruttore Christian Alexander Oedtl.
In una planimetria pubblicata da Hellmut Lorenz, è possibile individuare lo stato della proprietà Auesberg nel 1683 prima dell'acquisto e della ristrutturazione da parte del conte Harrach; la stessa è posta a confronto con la planimetria del 1710 che riporta la trasformazione finale del palazzo (Lorenz 1991, p. 222, figg. 222-223), in parte dovuta a Martinelli e portata a termine da Johann Lucas von Hildebrandt.
I progetti di Martinelli per Harrach probabilmente si riferiscono ai portali per la facciata su Herrengasse, forse già costruita da Oedtl e la facciata principale sulla piazza, rappresentata in una incisione di Johann Adam Delsenbach del 1715, pubblicata da Lorenz (Lorenz 1991, p. 28, fig. 22) che propone il motivo consueto dei risalti sui fianchi conclusi da un timpano. Per il portale del vestibolo è conservato uno schizzo che rappresenta una soluzione molto simile a quella realizzata (Lorenz 1991, p. 29, fig. 24).
In questo disegno Martinelli studia un'ipotesi per il padiglione di accesso al giardino e i fronti esterni e interni della recinzione dello stesso. Il giardino era situato al vertice del lotto, che aveva forma pressoché triangolare con l'angolo smussato, in corrispondenza della confluenza delle vie laterali all'edificio ed era cintato da un muro. Martinelli progetta un nuovo muro esterno, che assume una forma più regolare a U aperta, incastonandovi alla base un padiglione di forma rettangolare con angoli smussati. La parete di fondo del palazzo chiude la U con un andamento lievemente concavo. Il padiglione costituisce unicamente un elemento di passaggio monumentale, in quanto al suo interno non vi è altro che uno spazio leggermente ellittico da attraversare, aperto oltre che in asse con la facciata anche sui due lati. Le quattro aperture, come si può vedere anche dal prospetto riprodotto sopra la pianta, sono ad arco a tutto sesto e sono affiancate da colonne binate. Il padiglione si presenta su due piani, anche se non compaiono scale di risalita; quindi si deduce che all'interno vi fosse semplicemente uno spazio a doppia altezza, coperto da una cupola ribassata. Nella parte superiore le colonne binate sono sostituite da lesene pure binate, con capitello corinzio. Anche a questo livello si trovano degli archi in corrispondenza delle aperture sottostanti. Decorazioni e statue completano questo ingresso rappresentativo.
Il prospetto del padiglione presenta ai lati due alzati, relativi alla soluzione adottata per il muro di cinta all'esterno e all'interno. Internamente questo si presenta infatti costituito da un'alternanza di nicchie semicircolari e doppie lesene; sul lato esterno in pianta sembra essere privo di rientranze, ma probabilmente sarebbe stato dotato di specchiature e false finestre come riportato nel tratto di prospetto di destra.
Il progetto non è stato realizzato e al suo posto successivamente Hildebrandt eresse un padiglione chiuso, la cui pianta è pubblicata da Lorenz (Lorenz 1991, p. 223, fig. 226).
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Caspani, Licia Anna (2007)
Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26514/
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