Pianta di casino

Martinelli, Domenico

Pianta di casino

Descrizione

Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)

Cronologia: post 1690 - ante 1698

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro a penna, acquerello

Misure: 486 mm x 728 mm

Descrizione: disegno in scala; è eseguito con inchiostro grigio, a tiralinee e compasso, le murature sono acquerellate colore grigio; il disegno presenta una marginatura a inchiostro nero a penna che delimita il fondo acquerellato colore giallo/verde chiaro su cui è tracciato il disegno; una seconda marginatura doppia, nera e grigia, circonda l'iscrizione che descrive il disegno; il supporto è di carta chiara, con un ritaglio lungo il margine sinistro in basso

Notizie storico-critiche: Il soggetto rappresentato in questo disegno è rilevabile dalla descrizione ad esso sottoposta. Si tratta dell' "[...] Idea d'un Casino dj divertimento in villa [...]", disegnato da Domenico Martinelli - che appone la sua firma alla fine - probabilmente per il conte Ferdinand Bonaventura Harrach, il cui nome compare in un'iscrizione sul verso del disegno insieme a quello di MartineIli, trascritti secondo HeIlmut Lorenz dal biografo Giovanni Battista Franceschini (Lorenz 1991, M KAT 85, pp. 265-266).
La datazione proposta è incerta ed è formulata in base al contesto, ossia all'arco temporale dell'impegno di Martinelli per il conte Harrach.
Di questo edificio, oltre questa pianta, si possiede anche il prospetto (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,4).
Lo schema riprende una tipologia adottata da Martinelli in altre occasioni: nel casino del giardino progettato per Stockhammer (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,27), nella cappella del monastero di Lubiana progettato per l'Ordine dei Cavalieri Teutonici (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,32) e negli impianti di alcune cappelle ottagonali.
Intorno alla sala centrale ottagonale, si sviluppano sui lati retti quattro logge coperte e sui Iati obliqui altrettanti ambienti a forma di losanga esagonale in comunicazione sia con le logge a Iato, sia con la sala centrale. Gli accessi delle logge sono affiancate da colonne, che nelle due logge in asse verticale, più grandi, sono disposte accoppiate verso il fronte esterno, ad indicare nella perfetta simmetria dell'edificio una sorta di asse o percorso principale.
Come si evince dalla descrizione, trascritta interamente da Lorenz nella pubblicazione su Domenico Martinelli (Lorenz 1991, MZ 483 p. 333), l'edificio disponeva di un secondo livello (peraltro ipotizzabile dalla presenza di quattro scale a lumaca inserite nei pilastri centrali) in cui però le logge rimanevano scoperte per introdurre maggiore luce all'interno, attraverso gli ampi finestroni. Le quattro stanze superiori sui lati obliqui dovevano ospitare i "Cori da Musica" e gli strumenti: per questo erano state progettate con un'altezza adeguata e un soffitto voltato, in modo da diffondere correttamente il suono. Una balaustrata correva intorno alla sala centrale sopra il cornicione, per affacciarvisi dai locali adiacenti. Sul perimetro esterno erano invece impostate dodici finestre, per mezzo delle quali si poteva godere del giardino e della campagna circostante a 360 gradi.
Le scale a lumaca si spingevano fino al sotterraneo, dove erano collocati "luoghi di commodità et altri utensili". Tra le decorazioni previste, le medaglie con scolpiti i "dodici Cesari" e altri emblemi. All'esterno era prevista una platea lastricata da poter circondare con catene. Nell'iscrizione si parla infine di disegni chiarificatori aggiunti, a noi non pervenuti.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2007)

Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)

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