Sezioni della sala nella villa Sardini a Pieve Santo Stefano
Sardini, Giacomo
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Descrizione
Autore: Sardini, Giacomo (1750-1811)
Cronologia: ca. 1778
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / grafite, inchiostro a penna, inchiostro a pennello, acquerellatura, acquerello
Misure: 645 mm x 373 mm
Descrizione: disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite con tiralinee e compasso; è eseguito a inchiostri nero e bistro a penna, principalmente con tiralinee, a mano libera nelle parti ornamentali; le ombre più scure sono stese ad inchiostro nero a pennello mentre acquerellature di inchiostro nero restituiscono le altre ombre; gli spessori delle pareti al filo della sezione sono indicati con acquerello rosa; il disegno presenta una marginatura a inchiostro nero a penna e il supporto sul quale è tracciato è carta avorio
Notizie storico-critiche: Dopo una lunga serie di contatti con Carlo Bianconi, interpellato per mettere a punto le idee per la villa a Pieve Santo Stefano del marchese Giacomo Sardini, quest'ultimo, dilettante di architettura, giunse a definire l'assetto decorativo della sala principale, tracciandone il disegno di presentazione che è l'elaborazione di precedenti grafici (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,90 e 9,81). La sala a doppio volume, circondata da ringhiera, è orgogliosamente descritta dal committente come propria creazione: "a questa sala corre intorno sul livello del secondo piano un poggiuolo a ringhiera di ferro compartita secondo l'ordine generale di riquadri e sostenuta da modiglioni (...) questa sala che insieme col salotto annesso fu da me interamente disegnata e diretta nella architettura ha per cornicione la cornice architravata che ricorre dentro il portico del Panteon, e le porte degli appartamenti sono come quelle del tempietto della Sibilla tiburtina tutto nelle precise misure ed alcune invenzioni di ringhiera tanto ivi che nelle scale, ed altre particolarità mi dettero di che studiare per produrre qualche cosa di utile con aria di novità" (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini =AS, n. 128, Memorie ... M. Teresa Sardini, c. 18). Sulle pareti non appare traccia di ornato se non quello squisitamente architettonico che profila cornici e cornicione; i suggerimenti di Bianconi, che puntavano sull'inserimento di decorazioni figurative pittoriche o a bassorilievo (Milano, 9,96 e 9,84), sono stati circoscritti. Dalla descrizione della sala riportata nelle Memorie citate sembra vi dovessero essere profusi "stucchi a diversi riquadri di bugne con risalti di fasce e di cornici adattandole in questo modo alle pitture di grottesche sul gusto che dicesi di Raffaello"; in un'altra versione delle Memorie Sardini la ricorda ornata "di riquadri di stucco, e di grottesche interamente simili alla maniera di quelle della villa Adriana collocando in diversi luoghi distinti molti cammei all'antica rappresentanti la gerarchia di tutti i Numi che presiedono la campagna" (AS, n. 128, Memorie della famiglia Sardini n. 1, fasc. 15, frammento). Nel disegno si notano le pareti con suddivisioni funzionali ad ospitare dipinti in possesso del marchese e la nicchia predisposta per una scultura. La villa fu demolita intorno al 1930.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Dallaj, Arnalda (2007)
Aggiornamento: Dallaj, Arnalda (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26583/
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