Pianta e prospetto di villa
Giusti, Gian Francesco (cerchia)
Descrizione
Autore: Giusti, Gian Francesco (cerchia) (1715 ca.-1785)
Cronologia: 1750 - 1774
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / matita nera
Misure: 284 mm x 429 mm
Descrizione: disegno in scala eseguito a matita nera con riga e compasso; il prospetto prende forma come sviluppo della pianta delineata in basso
Notizie storico-critiche: Il foglio è collocato tra le carte del marchese Giacomo Sardini, erudito e dilettante di architettura, e più precisamente tra quelle in relazione alla ristrutturazione della sua villa di Pieve Santo Stefano. Ciononostante non si lega alla fase operativa ed è piuttosto riconducibile, per la perfetta simmetria distributiva degli ambienti che il progetto presenta, all'epoca in cui Sardini cercava di orientarsi sulla tipologia cui riferirsi prima di iniziare i lavori di riforma delle preesistenze (si vedano disegni in Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,76 e 9,26).
La costruzione del disegno, che lega la pianta delineata in basso con il prospetto, sviluppato nella parte alta del foglio, è tipica dell'operare da architetto professionista e porta ad escludere la paternità di Sardini. Una tavola che Domenico Martinelli aveva tracciato per un committente boemo (Lorenz, 1991, p. 76) sembra ispirare lo scalone che conduce al portico a serliana e le paraste giganti trasformate in fasce, ma il ductus grafico è lontano da quello dei suoi autografi.
L'autore potrebbe gravitare invece intorno a Gian Francesco Giusti, architetto e matematico. Giusti fu l'artefice del progetto della chiesa edificata nei pressi della villa su incarico di Lodovico Sardini (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini, cart. 129, Memorie, p. 148). Anche Giacomo Sardini, subentrato al tutore nella gestione del patrimonio di famiglia, si era rivolto a Giusti per ottenere pareri a proposito del giardino a Pieve Santo Stefano.
Negli elaborati grafici di Giusti il tema della serliana ricorre sia quando vengono rilevate le preesistenze della villa Mansi a Segromigno, sia nell'ideazione del padiglione per casa Garzoni a Collodi (Giusti, 1993). Durante i lavori per la villa Mansi a Segromigno, egli aveva avuto l'opportunità di riflettere sugli interventi lasciati in loco da Filippo Juvarra.
Nel progetto in esame, riguardante una villa di medie dimensioni, il disegnatore individua alcuni motivi ricorrenti nell'architettura lucchese del Seicento: quello del salone a doppio volume e quello delle ali che inquadrano un portico con scenografico scalone a doppia rampa, ma il potenziale innovativo in essi implicito viene rielaborato in un impianto che privilegia sostanzialmente gli assi ortogonali. Per la tipologia della villa con alto salone, piuttosto diffusa, si avevano in Lucchesia anche esempi dalla volumetria contenuta che potevano servire da modello, basti pensare a villa Mansi oggi Masini a Vorno. Lo spunto per una facciata articolata mediante avancorpi laterali divergenti si poteva trovare invece nella villa Diodati oggi Terzi a Ciciana (I. Belli Barsali, Ville e committenti dello Stato di Lucca, Lucca 1980).
Su queste stesse caratteristiche si era soffermata l'attenzione di Juvarra per mettere a punto l'impianto di alcune ville destinate a famiglie di spicco della Lucchesia, in particolare per i Guinigi a Viareggio e per i Cenami a Saltocchio (M. Fagiolo, A. Giusti, in "Quasar. Quaderni di storia dell'architettura e restauro", 10, 1993, pp. 22-25, 35-37); in questi progetti l'architetto aveva saputo infondere agli spazi interni un'aulica nobiltà e un respiro scenografico all'architettura aperta sull'ambiente circostante.
Il disegno in esame, al contrario, sembra raffrenare la spinta verso la spettacolarità insita nelle proposte juvarriane. Non è possibile determinare se il committente che ha sollecitato l'ipotesi progettuale, non realizzata, sia il marchese Sardini o un altro esponente dell'aristocrazia lucchese.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Dallaj, Arnalda (2007)
Aggiornamento: Dallaj, Arnalda (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26601/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).