Pianta del piano d'attacco alla fortezza di Longone

ambito italiano

Pianta del piano d'attacco alla fortezza di Longone

Descrizione

Ambito culturale: ambito italiano

Cronologia: ca. 1708

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro a penna, acquerello, grafite

Misure: 392 mm x 268 mm

Descrizione: disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; eseguito a inchiostro nero e bruno a penna, principalmente con tiralinee e compasso e in parte a mano libera; tracce di acquerello azzurro per il mare; il supporto sul quale è tracciato il disegno è carta avorio pesante leggermente imbrunita; la legenda presenta una marginatura doppia

Notizie storico-critiche: Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Fortezza di Longone".
La fortezza di Longone fu fondata nel 1603, da parte del vicerè di Napoli Giovanni Alfonso Pimentel de Herrera, conte di Benevento. In suo onore il forte ha assunto anche i nomi di Pimentel e Beneventano, ma è noto anche come forte San Giacomo, per l'omonima chiesa costruita al suo interno. I lavori furono affidati a don Garcia de Toledo, che si ispirò alla cittadella d'Anversa.
Nel 1646 il cardinale Mazzarino riuscì ad espugnare il forte, ma fu subito riconquistato nel 1650 dagli spagnoli di don Giovanni d'Austria, figlio di Filippo IV, dopo un lungo assedio (un disegno relativo a questo evento è conservato presso la Bibliothèque nationale de France a Parigi, inv. P53367).
Nel 1708 la fortezza si trovò a fare da teatro di battaglia nella guerra di successione spagnola (1701-14). Questa volta la guarnigione dovette vedersela con l'esercito della Grande Alleanza (Austria, Inghilterra e tedeschi del Sacro Romano Impero), ma grazie all' appoggio dei francesi, questa volta alleati degli iberici, l'assedio fu spezzato.
Nel 1759 vi fu la separazione formale tra il regno di Napoli e Madrid. I presidi spagnoli in Toscana, compreso quindi Longone, furono assegnati al nuovo stato borbonico. I lavori di potenziamento al forte sono testimoniati dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo, qui in visita nel 1769.
Nel 1799 le truppe napoleoniche occuparono l'Elba, ma Longone oppose una resistenza vincente. Dopo la pace di Luneville però in forza di alcuni trattati l'isola passò comunque alla Francia. Con l'Ottocento, quando l'Elba passò interamente al granducato di Toscana, si concluse l'importanza militare del forte: le nuove tecnologie belliche e una concezione moderna della difesa resero obsolete queste strutture. Con il nuovo regno d'Italia Longone diverrà un penitenziario civile e nel 1947 i longonesi chiesero di cambiare il nome del loro paese in un più pacifico Porto Azzurro.
Il disegno raffigura la fortezza di San Giacomo di Longone rappresentata nel corso della battaglia del 1708 relativa alla Guerra di Successione spagnola, essendo indicate le postazioni delle batterie di Italiani, di Spagnoli e di Alemanni disposte in direzione del forte.
Il forte ha la forma di un pentagono irregolare, con tre lati che danno sul mare, sopra una ripida scogliera. Gli elementi che lo compongono sono semplici fronti tanagliati a scarpa, rinforzati lungo il lato nord-ovest verso terra oltre che da un fossato scavato nella viva roccia, da lunette, cavalieri e opere a corona. In questo versante infatti si erano resi necessari contrafforti esterni, bassi e non armati, ma in grado di resistere a un attacco.
Non è possibile stabilire l'autore del disegno. Si segnala tuttavia la presenza di disegni relativi alla Fortezza di Longone e in particolare un altro disegno inerente la battaglia qui rappresentata, all'interno del Archivio Taverna conservato presso l'Archivio di Stato di Milano.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2008)

Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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