Veduta prospettica di altare

Martinelli, Domenico

Veduta prospettica di altare

Descrizione

Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)

Cronologia: post 1678 - ante 1690

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro a penna, grafite, biacca

Misure: 257 mm x 409 mm

Descrizione: disegno eseguito su carta bianca preparata ad acquerello marrone scuro; è tracciato con inchiostro nero a mano libera su tracce della precedente costruzione a grafite con tiralinee e compasso, le parti illuminate sono evidenziate con biacca; il supporto è composto da due fogli incollati e sagomato nel margine superiore

Notizie storico-critiche: Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Altro altare".
L'altare qui rappresentato non è identificabile con certezza e si suppone possa risalire, insieme ad altri due esemplari presenti all'interno della Collezione con le stesse caratteristiche stilistiche (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 9,1 e 9,20), al primo periodo romano di Domenico Martinelli. Secondo Hellmut Lorenz (Lorenz 1991, M KAT 87, pagg. 267-268), potrebbe trattarsi di un altare per una chiesa raffigurata in una serie di disegni presenti nella Collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 9,3; 9,5; 9,7 R e V; 9,8; 9,9; 9,10) ideata per il re polacco Jan III Sobieski (1679-1696), la cui politica culturale e artistica era orientata principalmente verso Roma e all'ambiente dell'Accademia di S. Luca. Una data possibile per il progetto di questo altare di Martinelli potrebbe quindi essere il 1684, quando il re polacco manda a Roma il suo confessore, il lucchese Tommaso Talenti, quale inviato artistico.
L'attribuzione a Martinelli deriva dalla particolare tecnica di rappresentazione da lui usata proprio in quel periodo, come riferisce anche il biografo Giovanni Battista Franceschini nelle sue "Memorie della vita di Domenico Martinelli" del 1772 (Lorenz 1991, p. 130): il disegno è tracciato su carta preparata di colore marrone scuro e le zone in luce sono evidenziate con sfumature bianco-argentate. L'altare racchiude nella sua notevole plasticità tutti gli elementi architettonici espressione del gusto barocco romano, dalla giustapposizione di elementi concavi e convessi, all'inserimento nella composizione di gruppi scultorei.
Il disegno presenta contestualmente due soluzioni progettuali: nella parte inferiore dell'altare, la proposta di semplici colonne binate sul basamento rettilineo a destra della sporgenza convessa centrale, è arricchita sul lato sinistro da statue poggianti su mensole a voluta; nella parte superiore dell'altare, gli angioletti seduti sulla cornice terminale a sinistra, sono sostituiti da vasi sulla destra.
Al centro della composizione si nota un pellicano che nutre con il proprio sangue i suoi piccoli, simbolo del sacrificio di Cristo.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2008)

Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)

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