Pianta del piano terreno dello scalone di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna
Martinelli, Domenico
Descrizione
Autore: Martinelli, Domenico (1650-1718)
Cronologia: ca. 1696
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / inchiostro a penna, grafite, acquerello
Misure: 550 mm x 431 mm
Descrizione: disegno in scala, in parte quotato, eseguito principalmente a tiralinee e compasso con inchiostro grigio, rosso per la linea centrale della scala e bruno per alcune iscrizioni, con linee di costruzione e tratti lasciati a grafite; acquerello rosa e grigio chiaro per le murature; il supporto su cui è tracciato è carta pesante imbrunita che presenta puntinature di costruzione del disegno
Notizie storico-critiche: Il disegno, che non è citato nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato, rappresenta uno studio progettuale realizzato da Domenico Martinelli intorno al 1696 per lo scalone di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna.
La progettazione di palazzo Kaunitz-Liechtenstein a Vienna, iniziata nel 1689 da Henrico Zuccalli - architetto di corte a Monaco di Baviera - su commissione del Conte Dominik Andreas Kaunitz, passò nel 1692 nelle mani di Domenico Martinelli.
Nel 1694 l'edificio ancora in fase di costruzione fu venduto dal conte Kaunitz al principe Johann Adam Andreas Liechtenstein, ma Martinelli continuò il suo lavoro per il nuovo proprietario, anche se alcuni elementi fondamentali della costruzione, quali portali e attrezzature interne, sono da attribuire ad artisti successivi.
Il palazzo, costruito su un terreno acquistato da Kaunitz in due tempi (1686 e 1689), è costituito in pianta da un blocco edilizio di tre ali che racchiudono una corte interna. La quarta ala rimasta inizialmente incompleta per mancanza di terreno, sarà realizzata gradualmente dal proprietario successivo.
Il lavoro di progettazione svolto da Zuccalli riguarda probabilmente l'impostazione generale dell'impianto, rilevabile da un disegno di G. Niemann del 1882 pubblicato da Hellmut Lorenz (Lorenz 1991, MZ KAT 66, fig. 237 p. 228). Zuccalli si occupa della disposizione del vestibolo, della scala e dei disimpegni e fornisce l'impianto generale della facciata, che riprendeva lo schema di palazzo Chigi-Odescalchi di Bernini, forse su richiesta del proprietario. Del suo progetto sono presenti all'interno della Collezione solo due disegni che mostrano le sezioni dell' edificio con le facciate interne del cortile (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 9,56 e 9,57).
Lorenz afferma che quando Martinelli interviene nella progettazione, Zuccalli aveva già definito la parte interna più rappresentativa e in gran parte affrontato le costruzioni in muratura (tra il 1690-92); nel 1693 i due primi piani erano già stati completati e la costruzione era a livello del piano nobile fino all'imposta del mezzanino, in muratura rustica (Lorenz 1991, MZ KAT 66, pag. 228).
A causa dello stato già avanzato della costruzione Martinelli non varia sostanzialmente l'impianto di Zuccalli, ma interviene fondamentalmente nella definizione degli elementi architettonici, caratterizzando in maniera particolare l'edificio nel suo aspetto più rappresentativo: oltre ai dettagli della facciata, di cui all'interno della Collezione è presente un disegno esecutivo (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 2,25), Martinelli sviluppa quelli dello scalone principale, raffigurato in questo disegno.
Tra i documenti che testimoniano il lavoro dell'architetto lucchese su questa parte del palazzo, il foglio del manoscritto di Lucca, in cui Martinelli il 1 Aprile 1696 scrive da L'Aia a Bitterpfeil che ha spedito insieme ai disegni per Austerlitz anche quello "per la Scala del S. Principe di Liectestain, tanto tempo aspettato" (Biblioteca Statale di Lucca, ms. 1856, f. 4r).
Il disegno riporta delle correzioni forse rispetto all'impianto ideato da Zuccalli: il muro pieno laterale di sostegno sembra rinforzato nello spessore e così le colonne che affiancano i pilastri nella parte centrale. Sono definite da Martinelli le dimensioni di rampe e pianerottoli, che presentano nicchie semicircolari nei muri adiacenti ed è indicata la misura delle alzate dei gradini. In corrispondenza del pianerottolo intermedio è ricavato in una nicchia un piccolo sedile in pietra tra due colonne. Il parapetto è alleggerito dalle colonnine di sezione quadrata della balaustra.
Lo sviluppo in alzato della scalone è raffigurato in un disegno esecutivo di Bitterpfeil tratto da uno dei manoscritti di Lucca (Biblioteca Statale di Lucca, ms. 1856, f. 221r) e pubblicato da Lorenz (Lorenz 1991, MZ KAT 66, pag. 233 fig. 245).
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Caspani, Licia Anna (2008)
Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-26933/
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