Pianta e prospetto di altare

Montano, Giovanni Battista (scuola)

Pianta e prospetto di altare

Descrizione

Autore: Montano, Giovanni Battista (scuola) (1534 ca.-1621)

Cronologia: post 1597 - ante 1651

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / grafite, inchiostro a penna, acquerellatura

Misure: 127 mm x 224 mm

Descrizione: disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è tracciato a penna con inchiostro bruno utilizzando principalmente tiralinee e compasso e mano libera in dettagli e parti ornamentali; le ombreggiature sono realizzate con acquerellature di inchiostro bruno; il supporto è di carta colore avorio imbrunita, che presenta una marginatura a inchiostro bruno

Notizie storico-critiche: Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "altari diversi" con la definizione "147 a 3 colonne d'un solo ordine".
Il disegno fa parte di una serie di studi per cibori, che hanno basamento simile, ma variano negli elementi compositivi della parte superiore (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 6,46 R e 6,61 bis).
La raffigurazione è presentata in pianta e in prospetto, quest'ultimo inserito in una marginatura. Il basamento è costituito da una parte centrale dal frontale riquadrato, con un rialzo gradonato (piedistallo) soprastante, affiancata da due elementi che in pianta assumono la forma di T, su cui poggiano tre colonne. Contrariamente alle altre due soluzioni, in questo caso le colonne hanno la stessa dimensione e sostengono una trabeazione costituita da cornici sagomate aggettanti che riprendono la forma a T del basamento. Sopra questa è impostato un elemento ad arco decorato con una testa di cherubino in corrispondenza della chiave di volta e altri due sulle lesene laterali, sorretto da due massicce volute laterali. L'elemento terminale è un frontone curvilineo spezzato alla base e in alto solo sul lato sinistro (in variante), sulla cui curvatura sono distesi due putti alati.
Il disegno in pianta sembra indicare un fondale di chiusura sul retro.
Il disegno, che non è menzionato da L. Fairbairn (Italian Renaissance Drawings from the collection of Sir John Soane's Museum, 1998), è attribuito a Giovanni Battista Montano da V. Pracchi su segnalazione di A. Bedon (Pracchi, 1991 p. 19), mentre Laura Marcucci sostiene che l'esecutore è un allievo di Montano, forse Soria o Venturi. La Marcucci rileva similitudini con gli altari di S. Giuseppe dei Falegnami, della chiesa della Trinità dei Pellegrini (primo sul lato destro) e il ciborio per l'altare maggiore di S. Crisogono a Roma, dove compare la medesima soluzione di figurazioni introdotte tra la trabeazione e i capitelli delle colonne sorreggenti le arcate della cupoletta (Marcucci, 2008 p. 43).

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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