Adorazione dei Magi

Scarabota, Luchino; da Lurago, Amizio; Rodari, Tommaso (bottega)

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Adorazione dei Magi

Descrizione

Denominazione: portale maggiore

Autore: Scarabota, Luchino (notizie fino al 1486), capo del cantiere; da Lurago, Amizio (notizie dal 1447-1486), scultore; Rodari, Tommaso (bottega) (1460-1525), scultore / architetto e capoingegnere della fabbrica

Cronologia: - ante 1500seconda metà sec. XVpost 1490 - ante 1500

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo/ scultura

Descrizione: Il portale maggiore ad arco a tutto sesto che si apre nella zona inferiore, al centro, è sormontato da una lunetta e da gruppi scultorei. La porta dall'articolata struttura è strombata e formata da più archi concentrici che recano simboli cristologici, come la vite con i grappoli e un rampicante con foglie e fiori di garofano, alla base dei quali si alternano colonnine tortili e lesene poste a decorarne i fianchi; più internamente compaiono altri motivi vegetali, tra cui rose e foglie di quercia, noti emblemi mariani.

Notizie storico-critiche: Il Duomo di Como, dedicato a Santa Maria Assunta, si impone per maestosità e armonica fusione di stili che interessano l'arco di quasi quattro secoli dal 1396 al 1770. L'esterno si caratterizza per il contrasto tra la mole della struttura architettonica e la finezza della decorazione plastica con i suoi evidenti accenti pittorici. L'imponente facciata, portata a compimento nel corso del XV secolo, domina il centro storico cittadino, allineata al Broletto e al campanile, sull'area che ospitava l'antica chiesa di Santa Maria Maggiore. Felice esito della commistione di diversi stili, alla realizzazione degli apparati architettonici e scultorei, tra cui il portale maggiore riccamente decorato, hanno contribuito artisti di provenienza lombarda e ticinese, come Fiorino da Bontà e Luchino Scarabota, Amizio da Lurago e Tommaso Rodari da Maroggia, responsabile dell'intero cantiere dal 1487 al 1526.
Si distingue per ricchezza ornamentale il portale maggiore le cui decorazioni, eseguite presumibilmente sotto la direzione di Amizio da Lurago, mostrano i caratteri più tipici del raffinato gusto tardo-gotico. Più sopra è la lunetta in cui compare l'Adorazione dei Magi secondo la tradizionale disposizione dal re più maturo a quello più giovane con allusione alla Trinità, realizzata nell'ultimo quarto del XV secolo da Tommaso Rodari e dalla sua bottega, architetto e scultore della scuola di Giovanni Antonio Amadeo, autore anche delle scene sulle restanti porte laterali di facciata con La Presentazione di Gesù al Tempio, a destra, e l'Adorazione dei pastori, a sinistra. La porzione superiore è poi scandita, ai lati, da due tondi con le figure di Adamo ed Eva e, al centro, da cinque statue entro nicchie cuspidate raffiguranti la Vergine e i santi protettori della città e, più in alto, da un oculo con un giovane che rappresenta lo Spirito Santo. La sequenza rispetta un preciso programma teologico rispondendo a logica distributiva dei rapporti interno/esterno e alto/basso, secondo cui la parte esterna e quella inferiore dell'edificio, corrispondente al livello più vicino allo spettatore, diventano simbolo dell'incarnazione di Cristo volte a rappresentarne la dimensione umana e terrena. Completano la decorazione ai lati del portale principale le due edicole cosiddette podii, opera dei fratelli Giacomo e Tommaso Rodari entro il 1498 e dedicate ai Plinii, due letterati del I secolo d.C. nativi di Como, con riferimento all'eredità classica della città, cui è stata data una nuova lettura.

Collocazione

Como (CO), Duomo di Como

Credits

Compilazione: Cicero, Chatia (2015)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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