Lavoratore
Sironi, Mario
Descrizione
Autore: Sironi, Mario (1885-1961)
Cronologia: ca. 1921 - ca. 1922
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta
Misure: 327 mm x 407 mm
Descrizione: tracce di matita di grafite, inchiostro di china, tempera su carta (recto)
inchiostro di china, tempera bianca, tracce di matita di grafite e lavis di carboncino su carta (verso)
Notizie storico-critiche: Già agli inizi degli anni Venti le opere di Mario Sironi si contraddistinguono per la rappresentazione di una serie di paesaggi urbani che si discostano dalla visione lirica della campagna bucolica per esprimere, invece, quel nuovo senso di realtà ispirato dalla modernizzazione della società, le cui nuove città sono entità vuote, periferie spettrali in cui l'umiliata classe operaia vive all'interno di case-fabbrica dall'aspetto cupo e asettico. Attraverso queste creazioni il pittore compie un'acuta quanto esplicita critica delle problematiche connesse al processo d'industrializzazione della società e del conflittuale rapporto tra l'individuo e la città moderna. Oltre a una serie di opere in cui il soggetto è costituito da grigi e rarefatti paesaggi urbani attraversati da camion e tram, vi sono altri esempi in cui questi ultimi fanno invece da sfondo enfatizzante alle figure in primo piano. È il caso della piccola tempera su carta con "l'Allegoria dell'espansione urbanistica" del Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco, acquistata presso la moglie dell'artista per le raccolte pubbliche nel 1933. Nel disegno, il senso di fatica e di disagio vengono espressi attraverso la rappresentazione del lavoratore in primo piano, nell'accentuazione della squallida desolazione di un insediamento industriale che fa da sfondo, e dall'atto distruttivo del piccone brandito dall'uomo. Anche in questo caso "la tornitura plastica e tattile delle figure, la complessità degli sfondi e delle architetture, la ricchezza simbolica e allegorica" (Mario Sironi 1993) si racconta attraverso la variazione dell'uso del colore che da meticoloso si fa impreciso, accompagnato da sottili linee di inchiostro che esaltano la volumetria della figura umana.
Sul verso del foglio con l'"Allegoria dell'espansione urbanistica", vi è un Ritratto d'uomo caratterizzato da un chiaroscuro netto, ottenuto con fitti tratti incrociati di china e leggere pennellate di tempera bianca. La testa che emerge è 'sostenuta' da una lavagna, che, secondo l'interpretazione di Arnalda Dallaj, è "forse un'idea per il periodico studentesco "La Fiamma Verde" e occasione per il precisarsi di una formula che dal 1922, nel "Lunedì del Popolo d'Italia" avrà largo impiego per le caricature" (Dallaj 1991). La presenza di due opere distinte, sul recto e sul verso dello stesso foglio, è un aspetto caratteristico nel materiale grafico sironiano; una modalità esecutiva che l'artista attuò numerose volte, procedendo sovente dal riutilizzo della carta al ritaglio e lacerazione della stessa come base per la realizzazione di altri lavori, anche a distanza di tempo.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Bergamo, Lucia (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y170-00014/
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