Cassettone

Maggiolini, Giuseppe

Cassettone

Descrizione

Identificazione: Cineseria

Autore: Maggiolini, Giuseppe (1738-1814)

Cronologia: ca. 1773

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno / impiallacciatura in palissandro, intarsio in legno, intarsio in bosso; bronzo / doratura

Misure: 105 cm x 57 cm x 96 cm

Descrizione: Cassettone di forma bombata con impiallicciatura a spina di pesce. Sul lato frontale e sui due laterali presenta un ovale con intarsi raffiguranti delle cineserie. Sugli spigoli anteriori, sulla parte frontale e sulle gambe, rifiniture bronzee a motivi di cineseria.

Notizie storico-critiche: Il mobile, donato al Museo nel 1895 da E. Ponti, è con tutta probabilità una delle prime opere di Giuseppe Maggiolini. Simile per forma e decorazioni alla scrivania eseguita dall'ebanista su commissione dell'arciduca Ferdinando (che la donò nel 1773 a sua madre l'imperatrice Maria Teresa), il cassettone è stato studiato, tra gli altri, da Ecli Baccheschi che ha dimostrato come le scenette con figure cinesi disegnate da Andrea Appiani e poi intarsiate dal Maggiolini entro i cartigli al centro della parte frontale, sui fianchi e sul piano del mobile, dipendano dalle incisioni riproducenti alcune decorazioni ideate da Jean Antoine Watteau per il Cabinet du Roi nel castello de La Muette intorno al primo ventennio del Settecento. Le stampe, che fanno parte del Fondo Maggioliniano oggi conservato al Castello Sforzesco, si limitarono tuttavia a suggerire all'Appiani lo spunto compositivo, dal momento che l'artista milanese pensò in seguito di sostituire le cornici decorate da leggeri festoncini di fiori, presenti nei modelli francesi, con gli ornati rocailles che meglio si adattavano alle superfici bombate del mobile e al gusto della committenza milanese intorno ai primi anni dell'ottavo decennio del Settecento. Questi ornati risultano inoltre assai simili a quelli intarsiati sul cassettone e sul tavolino eseguiti, insieme ad altri arredi, in questo giro d'anni per l'aristocrazia lombarda e ora conservati tra gli arredi delle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco. Come segnalava Alvar Gonzàlez-Palacios, la commode maggioliniana è ornata (cosa rara nei mobili usciti dalla bottega di Parabiago) sugli spigoli anteriori, sulla parte frontale e sulle gambe da eleganti rifiniture bronzee a motivi di chinoiseries, con tutta probabilità eseguite all'interno di una fonderia milanese, come quelli presenti sulla scrivania dell'imperatrice Maria Teresa . La forma bombata del mobile non presenta quello stacco formato da una piccola rientranza posta sotto il piano e in genere contenente un cassetto, che contraddistingue generalmente le opere uscite dalla bottega del Mortarino, ma continua senza interruzione fino a congiungersi con la cornice mistilinea che contorna il piano. Tale impostazione strutturale si incontra invece negli unici due arredi rococò eseguiti dal Maggiolini, la presente commode e la scrivania del Bundessamlung Alter Stilmo-bel di Vienna, e in due cassettoni: uno attualmente in collezione privata milanese e l'altro battuto ad un'asta Sotheby's di Firenze tenutasi nel dicembre 1990 (lotto n. 654). Quest'ultimo esemplare presenta dei singolari punti di contatto con gli arredi lombardi della seconda metà del Settecento, come ad esempio l'uso di larghe zone impiallacciate in radica di noce contornate da piccole volute e abbellite con intarsi floreali, e con quelli del Maggiolini, con i quali il nostro mobile condivide oltre alla particolare forma bombata, il motivo a spina di pesce che decora gli spigoli, l'ovale al centro della parte frontale e i bordi del piano.

Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Colle, Enrico (1996)

Aggiornamento: Vertechy, Alessandra (2014)

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