Cassettone
Maggiolini, Giuseppe
Descrizione
Identificazione: figure allegoriche femminili e maschili
Autore: Maggiolini, Giuseppe (1738-1814)
Cronologia: ca. 1776 - ca. 1785
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno / impiallacciatura in palissandro, intarsio in bosso, intarsio in noce, intarsio in pero, intarsio in ebano, intarsio in acero; legno / impiallacciatura in palissandro, intarsio in ciliegio, intarsio in faggio; marmo; bronzo / doratura
Misure: 125 cm x 59 cm x 95 cm
Descrizione: Mobile con cassetto e pannello centrale ribaltabile decorato con specchiature intarsiate.
Notizie storico-critiche: Nonostante il mobile sia stato sottoposto in epoca imprecisata ad un drastico restauro che ne ha alterato la struttura con l'aggiunta dell'alzata (sono stati inoltre sostituiti i piani di marmo e le maniglie di bronzo), esso rappresenta uno dei capolavori realizzati da Giuseppe Maggiolini. Come riporta Alvar Gonzàlez-Palacios, che del mobile ha condotto un esauriente studio, il cassettone faceva probabilmente parte di un insieme formato da un altro esemplare di forma (se si eccettua l'alzata) e dimensioni uguali al nostro e già di proprietà delle contessa Bice Belgioioso Greppi componente della stessa famiglia da cui il Morazzoni afferma essere pervenuto il cassettone delle Civiche Raccolte. Per eseguire il grande pannello centrale il Maggiolini si servì di un cartone disegnato dal giovane Appiani e in seguito riutilizzato dall'artigiano anche per un altro cassettone recentemente passato sul mercato antiquariale, mentre per intarsiare le decorazioni a racemi di foglie d'acanto, nastri intrecciati e borchie egli si avvalse di incisioni, raffiguranti vari tipi di ornati, tratte dai principali repertori a stampa francesi e diffuse in tutta Europa a partire dalla seconda metà del Settecento. Per quanto riguarda il motivo decorativo intarsiato sulla fascia sottostante il cassetto, esiste un disegno preparatorio conservato nel Fondo Maggioliniano del Castello Sforzesco (Inv. n. C145 bis).
Rispetto alla foto presente nel catalogo di Colle (1996) il mobile attualmente esposto in sala XVI appare privo dell'alzata (De Palma, 2009).
Dalla scheda inventariale dattiloscritta risulta che durante un restauro, in una nicchia sigillata entro una gamba è stato trovato un cartiglio recante la scritta: CARLO DEFELIPI E CARLO MAGIOLINO E' GIUSEPPE MAGIOLINO [...] F [...] [...]GIO PARABIAGO
Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Colle, Enrico (1996)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/5q030-00054/
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