Stipo
Bottega anversese
Descrizione
Identificazione: Scilla e Glauco
Ambito culturale: Bottega anversese
Cronologia: ca. 1740 - ca. 1760
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno / impiallacciatura in ebano; avorio / pittura; carta / marmorizzazione
Misure: 29 cm x 17 cm x 39 cm
Descrizione: La parte superiore dello stipo contiene un vano rivestito di carta marmorizzata. Tale rivestimento è esteso a tutte le superfici interne del mobile. Aprendo i due sportelli, ciascuno internamente decorato con un pannello di avorio dipinto raffigurante rispettivamente Mercurio e Diana, si possono vedere otto cassetti disposti intorno ad uno centrale le cui formelle rappresentano: Scilla e Glauco, Apollo che uccide il serpente pitone, Apollo e Dafne, Venere e Adone, e a destra, Leda e il cigno, Diana e Atteone, Narciso alla fonte, mentre sulle due formelle del cassetto centrale appaiono Apollo e Marsia.
Notizie storico-critiche: Lo stipo presenta, nei pannelli di avoirio dipinto, un tipo di decorazione caratteristico dei "cabinet" prodotti ad Anversa intorno alla metà del XVII secolo. I soggetti delle pitture del nostro esemplare, ripresi dalle Metamorfosi di Ovidio (opera a cui si ispirò Antonio Tempesta per realizzare una serie di incisioni che furono pubblicate ad Anversa nel 1606) sono presenti anche in uno stipo delle collezioni reali fiamminghe, assegnato da Ria Fabri ad anonimi artigiani attivi ad Anversa intorno alla metà del Seicento.
Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Colle, Enrico (1996)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/5q030-00116/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).