Portamusica

Abbiati, Francesco (attribuito)

Portamusica

Descrizione

Identificazione: strumenti musicali

Denominazione: Tavolo da musica

Autore: Abbiati, Francesco (attribuito) (notizie sec. XVIII)

Cronologia: ca. 1790 - ca. 1799

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di noce / intarsio in legno di rosa, intarsio in bosso, intarsio in palissandro, intarsio in mogano, intarsio in acero; metallo

Misure: 235 cm x 63 cm x 90 cm

Descrizione: Tavolo con piani a leggio intarsiati a motivo di nature morte con strumenti musicali.

Notizie storico-critiche: Utilizzato per concerti da camera, il tavolo con i suoi piani a leggio finementi intarsiati a motivo di nature morte con strumenti musicali, fu con tutta probabilità eseguito da un intarsiatore lombardo che si era formato nell'ambito della bottega di Giuseppe Maggiolini. Non esistono infatti nel Fondo Maggioliniano del Castello Sforzesco di Milano disegni preparatori per questo straordinario arredo che sfrutta, nelle sue tarsie a trompe l'oeil un tipo di decorazione assai diffuso (soprattutto in Piemonte con l'attività di Matteo Palmieri e Giuseppe Maria Bonzanigo) a partire dall'ultimo quarto del XVIII secolo.
La straordinaria qualità esecutiva, l'uso di essenze preziose, la raffinata disposizione dei motivi decorativi e, non ultimo, un eccezionale sistema meccanico che permette, grazie a speciali congegni, di raddoppiare la superficie del piano fanno pensare che questo tavolino sia stato eseguito in una bottega, come ad esempio quella di Francesco Abbiati, che pur partendo dai precetti maggioliniani se ne distaccasse poi per l'originalità delle forme e degli ornati. L'Abbiati si era specializzato nella creazione di arredi che, secondo una tradizione milanese, erano muniti di cassetti nascosti, piani estraibili e altri particolari congegni. Si pensi ad esempio alla nota "Tavola Matematica" realizzata nel 1783 "che a uno scatto di molla invisibilmente si faceva grande, e piccola" e grazie a questa e a "molte altre prerogative e rarità in essa mirabilmente congegnate, e costruite", l'arredo destò l'ammirazione della regina di Napoli che l'acquistò. I complessi meccanismi del citato arredo, attualmente disperso, risultano molto vicini a quelli che regolano il tavolo delle Civiche Raccolte milanesi che condivide con le opere dell'Abbiati anche la scelta dei soggetti delle tarsie che decorano i piani: un'analoga composizione di strumenti musicali e spartiti si ritrova infatti in un piano di tavolino firmato dall'artigiano e pubblicato da Alvar Gonzàlez-Palacios (1993, figg. 625-626).

Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Colle, Enrico (1996)

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