Cassone
bottega Italia Centrale
Descrizione
Ambito culturale: bottega Italia Centrale
Cronologia: 1850 - 1899
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno di noce / doratura, intaglio
Misure: 182 cm x 67.5 cm x 73 cm
Descrizione: Il cassone è composto da un pannello frontale raffigurante a rilievo su fondo dorato (in gran parte restaurato) Nettuno in groppa a due cavalli marini contornato da diverse figure femminili, delfini, putti, e vecchi barbuti colti in vari atteggiamenti e da due pannelli laterali più piccoli con intagliato un cavallo marino su ciascun esemplare. Agli angoli vi sono due figure femminili alate recanti uno scudo con gli stemmi delle famiglie Barberini (sinistra) e Buoncompagni (destra).
Notizie storico-critiche: Già attribuito da Gilda Rosa ad anonimi artigiani veneziani attivi intorno alla metà del Cinquecento, in virtù di una palese vicinanza stilistica con l'esemplare analogo dello Staatliche Museum di Berlino, assegnato dal Feulner e dalla Schottmuller all'area veneta, il cassone rientrerebbe più verosimilmente in quella serie di arredi intagliati che, eseguiti nell'Italia centrale durante la seconda metà del Cinquecento e nei primi decenni del secolo successivo, furono spesso replicati durante la seconda metà dell'Ottocento. Le due figure alate angolari, simili a quelle presenti su tre cas-
soni fiorentini dell'Ermitage, in uno del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, in un altro del Metropolitan Museum di New York e in una coppia del Victoria and Albert Museum di Londra, sembrano infatti derivare da disegni buontalentiani, come ad esempio quello per un cassone del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi; avrebbe invece origine dai rilievi classici, e in particolare dai sarcofagi romani, la composizione frontale raffigurante Nettuno contornato da Nereidi e Trìtoni che, come hanno dimostrato il Clark e il Faenson, fu spesso utilizzata nel corso del Cinquecento per ornare, oltre che i fronti dei cassoni (si vedano a questo proposito anche gli esemplari del Metropolitan Museum of Art di New York e del Paul Getty Museum di Malibu), pure ceramiche, vetri e oggetti di oreficeria. Ma proprio la ripetitività di tali schemi compositivi, l'eccessivo naturalismo con cui sono state trattate le figure e gi animali marini, il fatto che i Tritoni siano stati pensati, a differenza di come appaiono nei disegni cinquecenteschi a noi noti, senza la coda e, non ultima, la constatazione che l'unico matrimonio tra le famiglie Barberini e Buoncompagni fu celebrato nel 1714 (allorché Teresa Buoncompagni sposò Urbano Barberini) fanno pensare che il cassone, al pari di quello di Berlino, sia stato realizzato nell'Ottocento, magari utilizzando frammenti lignei più antichi. Si aggiunga infine che il mobile risulta pressoché identico, se si eccettua la distribuzione delle figure nella composizione centrale, al cassone pubblicato dal Pedrini come opera toscana del XVI secolo. Da quest'ultimo sembrano dipendere, oltre che la struttura e le decorazioni del nostro mobile, anche la figura di Nettuno posta al centro del pannello intagliato, le teste dei cavalli marini imbizzarriti e alcune delle pose delle figure delle Nereidi e dei Tritoni.
Collezioni: Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco, Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Colle, Enrico (1996)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/5q030-00923/
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