Stendardo processionale

Lomazzo, Giuseppe; Arcimboldi, Giuseppe; Delfinone, Scipione; Pusterla, Camillo

Stendardo processionale

Descrizione

Identificazione: Sant'Ambrogio e episodi della vita

Denominazione: Gonfalone di Milano

Autore: Lomazzo, Giuseppe (sec. XVI), progettista; Arcimboldi, Giuseppe (sec. XVI), progettista; Delfinone, Scipione (sec. XVI), ricamatore; Pusterla, Camillo (sec. XVI), ricamatore

Ambito culturale: manifattura lombarda

Cronologia: post 1565 - ante 1566/09/08

Tipologia: tessuti

Materia e tecnica: seta / lampasso, laminata in argento, laminata in oro; oro / filatura, laminazione; argento / filatura, laminazione; canutiglia; tela / pittura a tempera; carta; vetro / colorazione; lana / lavorazione a telaio

Misure: 370 cm x 530 cm

Descrizione: Drappo doppio, appeso ad un'asta in bronzo con borchie dorate. Alle borchie sono agganciate aste, anch'esse di bronzo, che lo sorreggono. Al centro, sotto un arco trionfale, su una predella, è sant' Ambrogio. Egli impugna uno staffile e un pastorale. Il santo indossa la mitra, una cotta bianca con croci ricamate, la pianeta (la colonna centrale è ripartita con edicole al cui interno vi sono l'Arcangelo Gabriele e la Madonna, san Barnaba, san Paolo e san Pietro), la dalmatica, un manipolo, i guanti e i calzari. Il capo del santo è circondato da un'aureola. L'arco trionfale inquadra forse la Basilica Ambrosiana (come era nel IV secolo d.C.). Al centro dell'arco, vi è un cartiglio con raffigurazione allegorica della Fede. Ai lati, nei pennacchi, sono due clipei con i santi Gervasio e Protasio. Sui piedistalli dell'arco ci sono due angeli con tromba. I pilastri sono decorati da quattro episodi della vita del santo: il miracolo delle api, sant'Ambrogio che ferma Teodosio sulla soglia del tempio, l'omaggio ad Ambrogio degli ambasciatori di Fritigilde e una vergine che tenta di far cadere Ambrogio durante il Concilio di Sirmio. Ai piedi del santo, due soldati ariani sono atterrati e sconfitti. Il bordo inferiore reca diciannove fiocchi e nove stemmi (Comune e porte cittadine).

Notizie storico-critiche: Lo stendardo, di 5 metri di altezza per 3 e mezzo di larghezza, disegnato da Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Meda, è stato realizzato, a tempera e ricamo, con inserti di pietre preziose, da Scipione Delfinone e Giovanni Pusterla, tra il 1565 e 1566, quando viene mostrato in pubblico per la prima volta l'8 settembre in occasione della festa del Duomo. L'opera era stata commissionata dalla Magnifica Comunità della città negli anni Sessanta del Cinquecento. I disegni preparatori sono eseguiti degli artisti milanesi Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Meda, mentre i ricamatori, Scipione Delfinone e Camillo Pusterla, realizzano il prezioso manufatto con la tecnica del riporto, applicando sopra un supporto sagome di tessuti diversi in gran parte dipinti e con inserti ricamati. I due ricamatori utilizzano anche materiali preziosi, come filati e tessuti d'oro e d'argento, broccati, sete e rasi e pietre preziose, come rubini, perle e granati. La medesima iconografia è ripetuta su entrambi le facce del gonfalone: al centro di una complessa scenografia, che richiama gli archi trionfali romani, è Sant'Ambrogio, con lo staffile, suo tradizionale attributo, e un pastorale; ai suoi piedi stanno riversi due soldati. L'episodio allude a quello della cacciata degli Ariani. La figura di Sant'Ambrogio spicca per ricercatezza iconografica e ricchezza decorativa delle vesti e degli attributi. L'uso del Gonfalone è attestato, dalle fonti fotografiche, fino alla fine dell'Ottocento. L'uso ne ha comportato una rapida usura, tanto che il manufatto ha dovuto subire numerosi restauri.

Collezione: Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Garzillo, Benedetto (2013)

Aggiornamento: Vertechy, Alessandra (2014); Garzillo, Benedetto (2015); Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)

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