Arazzo
Van Diepenbeeck; Wauters, Michiel
Descrizione
Identificazione: Trionfo di Marco Aurelio
Autore: Van Diepenbeeck (1596-1675), cartonista; Wauters, Michiel, arazziere
Ambito culturale: ambito di Anversa
Cronologia: ca. 1655 - ca. 1670ca. 1650 - ca. 1660
Tipologia: tessuti
Materia e tecnica: lana / lavorazione a telaio; seta
Misure: 637 cm x 410 cm
Descrizione: Nell'arazzo Marco Aurelio è seduto sopra un carro trionfale, a destra. Con la mano destra regge un bastone e la sinistra è piegata al fianco: la sua posa è maestosa. Alle sue spalle vi è una Vittoria alata con una palma nella mano sinistra. Regge con la mano destra sospesa sopra il capo dell'imperatore la ghirlanda tipica del vincitore. Il carro, che sta per immettersi sotto l'arco trionfale, è trainato da due quadriglie di cavalli. I soldati trasportano le spoglie dei nemici vinti e delle città sconfitte (armi, vasi, busti di donne turrite). Alzano al cielo vessilli e torce. Sulla destra un soldato guida un gruppo di prigionieri incatenati con espressioni di evidente tristezza.
Notizie storico-critiche: La fonte letteraria della scena è un passo del Libro Aureo di Antonio de Guevara, leggibile anche nella traduzione italiana: Trionfo di Marco Aurelio in seguito alla vittoria dei Parti. La scheda del Museo lo cataloga con il generico titolo di "Trionfo di un imperatore romano".
Piuttosto che la descrizione vera e propria di un trionfo, nelle pagine del Libro Aureo, vi è una meditazione sui frutti amari della guerra. Le tristi figure in primo piano sulla destra dell'arazzo, sembrano far riferimento al passo del Libro. Sono due i riferimenti figurativi non eludibili per la scena dell'arazzo. Il primo è il Il Carro di Scipione della serie "Il Trionfo di Scipione" disegnata da Giulio Romano per il re di Francia Francesco I, intessuta per la prima volta a Bruxelles nel 1532. I contatti fra i due disegni sono evidenti, in alcuni punti al limite della citazione. La seconda fonte figurativa è sicuramente la serie dei Trionfi di Cesare dipinti su tela da Mantegna e conservati ora ad Hampton Court. Dal 1630 i Trionfi di Cesare erano passati da Mantova all'Inghilterra e Van Diepenbeeck poteva averli studiati direttamente in Inghilterra, oppure conosciuti tramite le numerose copie dipinte o incise dl ciclo mantegnesco. Rubens vide le tele di Mantegna a Mantova e ne trasse copie e derivazioni che Van Diepenbeeck doveva conoscere: tenne sicuramente conto dell'Ingresso trionfale del Cardinale-infante di Spagna ad Anversa, in base ad un bozzetto di Rubens collocato a San Pietroburgo.
Non è escluso che il cartonista abbia utilizzato anche fonti classiche italiane, come, ad esempio l'Arco di Costantino a Roma.
Le copie ad arazzo del disegno di Van Diepenbeeck sono di dimensioni ridotte. Considerato anche questo dato, la redazione milanese dell'arazzo costituisce la più completa testimonianza della composizione di Van Diepenbeeck.
Collezione: Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Forti Grazzini, Nello (1984)
Aggiornamento: Garzillo, Benedetto (2015); Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/5q070-00185/
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