Arazzo

Benedetto da Milano; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo]

Arazzo

Descrizione

Identificazione: Agosto

Autore: Benedetto da Milano (notizie sec. XVI), arazziere; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo] (1465-1530 ca.), cartonista

Cronologia: ca. 1503 - ca. 1512

Tipologia: tessuti

Materia e tecnica: lana / lavorazione a telaio; seta

Misure: 496 cm x 475 cm

Descrizione: L'Agosto è caratterizzato dalla presenza della Vergine. La personificazione del mese è un giovane seduto, con il capo cinto di pampini e foglie di vite. Con la mano destra indica il sole e nella sinistra regge un recipiente. Poggia un piede su uno dei due meloni che giacciono sul gradino del sedile. Su questo gradino si legge l'iscrizione descrittiva del mese. Ai lati di Agosto vi sono tre figure: un bambino mollemente addormentato, un vecchio seduto per terra con un fiasco fra le mani e che osserva il fanciullo a lui vicino e dall'altra parte un giovane addormentato e seminudo. In primo piano vi sono due zucchine, due meloni, due recipienti pieni di uva, prugne e fichi, un mazzuolo, una pialla e tre fasci di vincastri. I tre personaggi nella parte destra dell'arazzo sono occupati nella fabbricazione di botti. La parte sinistra dell'immagine è occupata da una tavolata: un uomo e una donna volgono lo sguardo verso lo spettatore e indicano i commensali. L'intera scena si svolge in un ampio loggiato (di cui si vede anche il fronte, con fregi) al di là del quale si apre un piazzale dove si distinguono coppie di buoi aggiogati. Lo sfondo dell'arazzo è occupato da una fitta serie di architetture tra cui vi sono un edificio con tiburio dodecagonale e una facciata con arco trionfale.

Notizie storico-critiche: L'illustrazione di Agosto con un contadino che aggiusta o costruisce botti è molto comune nei calendari figurati italiani (Forti Grazzini). Rara è invece la caratterizzazione del mese come periodo di caldo sfiancante. Negli almanacchi quattrocenteschi le figure inattive dei melanconici erano rappresentate con le stesse positure con le quali sono raffigurati in questo arazzo i personaggi accaldati. La melanconia era considerata una vera e propria malattia. Vi sono diversi esempi di calendari dove sono raffigurati gli effetti negativi della calura estiva (ad esempio il Libro delle Ore Borromeo). Non è pertanto così stupefacente il fatto che Bramantino abbia insistito su questo elemento.
In questo arazzo la disposizione delle figure è più libera rispetto a quelle presenti negli altri arazzi anche perché la scena è sapientemente regolata dall'architettura. Sono evidenti le influenze bramantesche. Invece è precoce la decorazione del fregio con triglifi, metope e guttae: sono elementi classici di cui non sembra aver mai fatto uso Bramante in opere lombarde nel primo decennio del XVI secolo.

Collezione: Collezioni delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Forti Grazzini, Nello (1984)

Aggiornamento: Garzillo, Benedetto (2015); Barbieri, Lara Maria Rosa (2021)

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