Recipiente per l'acqua

produzione giapponese

Recipiente per l'acqua

Descrizione

Identificazione: coniglio

Ambito culturale: produzione giapponese

Cronologia: post 1800 - ante 1871

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: bronzo / fusione a cera persa, patinatura, saldatura

Misure: 24.5 cm x 13.3 cm x 19 cm

Descrizione: Contenitore per acqua a forma di coniglio dal grande ventre con coperchio circolare dotato di tiretto traforato sul dorso e manico mobile ad arco, che riprende la forma del bambù, inserito fra due pomelli a bocciolo. L'animale porta la testa, che funge da beccuccio, verso l'alto.

Notizie storico-critiche: Probabilmente questo pezzo è comparso alla Mostra d'Arte Industriale in Milano del 1874 come "n. 855 Tejera raffigurante un majale, bronzo giapponese antico". La forma dell'animale ricorda infatti molto quella del maiale, ma se si osservano coda e orecchie ci si accorge che si tratta di un leprotto.
Mayumi Koyama lo ha pubblicato come contenitore per acqua mizutsugi, cinese del XIX secolo. Michel Maucuer attribuisce invece quello, identico, della collezione Cernuschi al Giappone. La presenza di due esemplari identici ci fa capire come la produzione fosse realizzata in serie e, probabilmente, in grande quantità. Le diverse attribuzioni rimarcano la difficoltà che si riscontra nella valutazione di questo tipo di oggetti.
In questo caso è plausibile che l'artigiano abbia voluto riprendere il tema del leprotto che fissa la luna, un motivo che si rifà al racconto contenuto nello Shanhaijing (Libro dei monti e dei mari) scritto nel periodo degli Han anteriori o Occidentali (206 a.C.-9 d.C.) che racconta della lepre bianca che vive sulla luna con la dea Chang'e servendola e pestando l'erba dell'immortalità. In Cina la lepre è anche simbolo di longevità e fertilita.

In mostra all'Esposizione Storica d'Arte Industriale-Milano 1874

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Amadini, Pietro (2011)

Aggiornamento: Mazzeo, Eleonora (2020); Pettenuzzo, Serena (2020)

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