Amitayus
produzione cinese
Descrizione
Identificazione: buddha
Ambito culturale: produzione cinese
Cronologia: sec. XVIII
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: bronzo / fusione a cera persa, doratura
Misure: 11.5 cm x 10.5 cm x 20.5 cm (intero)
Descrizione: Scultura in bronzo dorato raffigurante il buddha di lunga vita Amita¡yus seduto nella posizione del loto, padmasana e le mani in dhyanamudra, su un trono coperto da un tessuto che ricade frontalmente e con aureola posteriore a doppia mandorla fiammeggiante. Piedistallo quadrangolare traforato e sagomato con motivi a doppia voluta con al centro una perla. Amita¡yus indossa tipicamente una corona a cinque cuspidi con nastri pendenti che ricadono sulle spalle. Il buddha ha un'alta protuberanza cranica (usnisa), con al centro il gioiello, e i capelli di colore blu che si dipartono dalla nuca in due ciocche che cadono sugli avambracci. Indossa la tipica veste indiana (dhoti), che lascia una spalla scoperta e indossa orecchini e una collana con tre pendenti. Un foro in corrispondenza delle mani.
Notizie storico-critiche: Il buddha di lunga vita Amita¡yus, in cinese Wuliangshoufo o Changshoufo (oppure Emituofo: Amita¡bha o Amita¡yus), rappresenta un aspetto del buddha Amitabha in sambhogaka¡ya e si distingue per la presenza fra le mani della fiala kalasa che contiene il nettare dell'immortalità amrita. In questo caso la fiala, che si incastrava nel foro fra le mani, è andata persa. Figure come questa, talvolta identiche in ogni particolare a questa statua, o talvolta con solo piccole differenze nella forma dei gioielli, si traovano in grande quantità nelle collezioni delle Raccolte Extraeuropee. Ben 3 provengono dalla collezione Passalacqua. Sono infatti statuine comuni che è facile trovare in ogni collezione italiana (Stibbert, Museo Missionario di S. Francesco a Fiesole, MAO di Torino, Il Vittoriale, ecc.). Perché ne sian state prodotte in tale quantità non è chiaro, ma secondo alcuni autori si tratterebbe di statuine create per la famosa pagoda dei diecimila buddha. Più probabilmente, sotto Qianlong, seguace del buddhismo lamaista, la figura di Amita¡yus divenne particolarmente popolare e questo tipo di statuina votiva, contenente preghiere, da lasciare al tempio e da apporre sui muri laterali delle sale cominciò a essere prodotta in serie. Li, definisce queste statuine di tipo "standard", a cominciare dal periodo Qianlong. La produzione sarebbe stata talmente grande da creare così tante scorte da determinare un arresto della produzione nei periodi finali della dinastia Qing.
Alcuni autori (fra i quali Montuschi e Cai) la ritengono una produzione per il Nepal.
Collocazione
Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture
Credits
Compilazione: Amadini, Pietro (2011)
Aggiornamento: Antonini, Anna (2018); Di Marco, Rossella (2018); Mazzeo, Eleonora (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/6c020-00506/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).