Vaso

produzione cinese

Descrizione

Ambito culturale: produzione cinese

Cronologia: post 1736 - ante 1795

Tipologia: ceramiche

Materia e tecnica: porcellana / invetriatura

Misure: 52 cm x Ø 36 cm (intero)

Descrizione: Grande vaso lei a vetrina celadon verde pallido tipo dongquing. Si presenta come un'anfora ventricosa con piede circolare leggermente espanso e collo convesso con due anse a forma di scettro da mandarino ruyi ai quali figurano appesi due cordoni legati a una swastica wanzi e terminanti in un nodo. L'intera superfice è interessata da una decorazione incisa e intagliata sottocoperta a rilievo palpabile di tralci di peonia, mudan. Marca a sigillo del regno Qianlong incisa.

Notizie storico-critiche: Questo vaso raro ed eccezionalmente raffinato è un esempio particolarmente riuscito della combinazione di stile arcaico e delle delicate invetriature color celadon, tipico di un limitato numero di vasi di porcellana imperiali del periodo Qianlong. L'interesse appassionato di Qianlong per i bronzi arcaici e per gli oggetti d'antiquariato di tutti i tipi ha esercitato un'influenza sugli stili delle opere d'arte realizzate per la sua corte, in particolare per le ceramiche e per la metallurgia, fornendo ispirazione sia per le forme che per le decorazioni. L'imperatore Qianlong seguì lo stile dell'imperatore dei Song settentrionali, Huizong, nel commissionare la pubblicazione di cataloghi illustrati delle sue collezioni, come lo Shiqu baoji (catalogo shiqu delle collezioni imperiali); Midian zhulin (collezione dei tesori di corte), Tianlu linlang (collezione di capolavori di Tianlu) e il gujian di Xiqing (specchio delle antichità). Quest'ultimo, che fu compilato nel 1749, fornì una fonte particolarmente ricca di modelli per la produzione di porcellana. La forma di questo vaso si ispira ai bronzi rituali dellÂ'epoca dei Zhou orientali, come questo vasi lei, datato IX sec. a.C. e illustrato in John A. Pope et a, 1967 (vd. bibliografia di confronto) (Mazzeo 2018)

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture