Scudo

Popolazione Azande

Scudo

Descrizione

Denominazione: scudo congolese

Ambito culturale: Popolazione Azande

Cronologia: sec. XIX

Tipologia: armi e oggetti storico-militari

Materia e tecnica: legno; fibra di rotang

Misure: 59 cm x 124 cm

Descrizione: Scudo congolese di forma ovale con i bordi più lunghi quasi paralleli, in vimini intrecciati, con disegni geometrici tribali su tutta la superficie, ottenuti intrecciando fibre precedentemente colorate di nero con quelle naturali. La superficie presenta un accenno di umbone centrale e delicate depressioni attorno ad esso che sottolineano i bordi convessi. Sul rovescio, al centro, una piccola tavola rettangolare di legno ornata con incisioni a segmenti paralleli zigzaganti, è sagomata al centro con un foro passato da un traversino verticale che funge da impugnatura. Un'asse moderna, residuo di una vecchia esposizione, copre momentaneamente la zona.

Notizie storico-critiche: Questi scudi dalle delicate ondulazioni, molto larghi e decorati su tutta la superficie, appartengono agli Azande del Congo. Esemplari simili si possono ammirare nella gran parte delle collezioni d'arte africana. Lo scudo era l'elemento identificativo per eccellenza del guerriero, evidenziando, con decorazioni di varia forma e colore, il suo status sociale. Il suo uso fu vietato dal governo coloniale che ne intimò l'interruzione della produzione. Quelli che si è potuto osservare in esposizione o in pubblicazione, presentano come caratteristica comune l'eccezionale lucentezza delle fibre. Secondo Ginzberg (M. Ginzeberg, Africa delle forme, Milano, Skira, 2000, p. 158), il fatto che così tanti scudi fossero in un tale stato di conservazione indicherebbe la probabilità che fossero destinati a dei dignitari. Probabilmente un tempo anche il nostro doveva risultare particolarmente lucido, mentre ora i disegni in nero su giallo si perdono sotto la polvere. L'esemplare conservato al Museo Pigorini di Roma (A. Cardelli Antinori, M. Hohenegger (a cura di), Lo Splendore del Guerriero, le armi africane antiche del Museo Pigorini, Roma, Ingegneria per la cultura, 1999, p. 18) ha un disco metallico appeso all'impugnatura. Lo stesso disco si ritrova, in legno, sullo scudo esposto al British Museum. Si tratta di uno strumento applicato a tutti gli scudi di questo tipo, che aveva funzioni pratiche e rituali. Il reperto delle Raccolte Civiche deve averlo probabilmente perso nel tempo. Scudi come quelli azande erano in uso anche fra gruppi minori come gli Ouelié e i Zand Barambo nel nord est del Congo, e Avungara del Sudan meridionale (Benitez, Barbier, Boucliers d'Afrique, d'Asie du Sud-Est et Océanie du musèe Barbier-Mueller, Paris, Societé Nouvelle Adum Biro, 1998, pp. 86, 87).
Nell'inventario della collezione etnografica del Museo di Storia Naturale, compare uno scudo n. 391 "ampio, ellittico, di vimini a disegno bianco e nero, della tribù Niamniam [Azande] appartenuto al sig. Mosé Prospero Loria e donato il 7 luglio 1865.

Riferimenti:
SPRING, Christopher, African Arms and Armours, British Museum Press, 1993.

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Amadini, Pietro (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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