Fidula mongola

Cultura mongola

Fidula mongola

Descrizione

Ambito culturale: Cultura mongola

Cronologia: seconda metà sec. XX

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: legno, zucca, metallo

Misure: 27.5 cm x 15 cm x 103 cm

Descrizione: Morin Khuur (liuto ad arco) con cassa di forma trapezoidale e piatta; cavigliere incurvato in avanti a forma di testa di cavallo con due bischeri, tavola armonica in legno con due fori ad S; archetto non arcuato con il crine lasco.

Notizie storico-critiche: Il morin khur moderno è costituito da un manico in legno che trapassa una cassa in legno trapezioidale. Due corde in crine di cavallo sono disposte dalla fine della punta alla basa attrverso un ponticello sopra il corpo e poi sopra un ponticello più piccolo sul manico fino ai due piroli. Le corde sono chiamate "narin" = sottile e "buduun" = spesso, ma sono conosciute anche come maschio e femmina. La corda più sottile dovrebbe avere 105 crini di giumenta, mentre quella spessa 130 crini di cavallo.
Le tecniche di suono variano da regione a regione, ma di solito l'indice e il medio bloccano la corda dal basso, mentre l'anulare e il mignolo le bloccano da sopra. Il morin khuur si usa sia per accompagnare le ballate di favole e leggende sia per i cantori di lunghe storie. Viene usato per suonare alle femmine di cammello per convincerle ad allattare i cuccioli che hanno respinto (funzione che viene sopperita da molti strumenti mongoli e praticata almeno fino al diciottesimo secolo, quando una fonte descrisse l'uso di un khuur ad arco con corde in crine di cavallo per imitare i toni melanconici dei cuccioli di cammello).

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Guizzi, Febo (2001)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).