Lira dell'Etiopia
Cultura Galla, Cushiti dell'altopiano etiope
Descrizione
Ambito culturale: Cultura Galla, Cushiti dell'altopiano etiope
Cronologia: - ante 1953
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: legno, pelle animale, budello, corda, stoffa, madreperla
Misure: 44.5 cm (intero); 30 (bracci); 7.7 x Ø 16.9 (cassa)
Descrizione: Kraar con cassa di legno scavato a forma di scodella rotonda, bordo con serie di dischetti di madreperla incastonati. Apertura della cassa coperta con pelle assicurata da tiranti di corde, simili a quelli dei tamburi, disposti a "W" e connessi ad un anello di corda. Foro del piano armonico decentrato; altri tre fori ovali più piccoli nei pressi del bordo inferiore della cassa. Tra cassa e piano armonico sono infilati due bastoni disposti a formare un triangolo isoscele la cui base è un altro bastone in cui si inseriscono le punte dei due bracci. A questa traversa sono legate le corde di budello (avvolte in strisce di stoffa).
Notizie storico-critiche: Strumento che conserva i caratteri fondamentali del modello più diffuso e insieme più arcaico della lira: struttura assemblata nel modo più semplice, munita di cinque corde, con dispositivo di accordatura a "bozzolo", cassa scavata e non costruita per carpenteria (spesso sostituita da vere e proprie stoviglie riciclate). L'insieme dei fori sul piano armonico ha funzione decorativa e simbolica, più che propriamente acustica. La lira, diffusa nelle civiltà antiche, è rimasta in uso nell'area che circonda il Mar Rosso (Egitto, Sudan, Nubia, Corno d'Africa, Kenia, Uganda, Tanzania, Costa meridionale della Penisola Arabica), con propaggini sino al Golfo Persico. Dei due modelli fondamentali, uno con cassa semisferica e uno con cassa quadrangolare, il primo è il più diffuso, ma anche quello maggiormente rappresentato nel cuore di questa area di diffusione, rappresentato dai paesi del Corno d'Africa (Etiopia, Eritrea, Somalia). Presso i Galla il kraar è strumento essenzialmente maschile, profano, destinato ad accompagnare il canto lirico di tradizione orale. La tecnica di suono, con plettro che pizzica le corde non smorzate sul retro dalle dita dell'altra mano, è direttamente connessa con le tecniche del mondo antico.
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