Lira dell'Etiopia
Cultura Ahmara, Cushiti dell'altopiano etiope
Descrizione
Ambito culturale: Cultura Ahmara, Cushiti dell'altopiano etiope
Cronologia: - ante 1953
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: legno, pelle animale, metallo
Misure: 50 cm (intero); 35 cm (bracci); 5.5 cm (cassa)
Descrizione: Kraar con cassa e bracci come al n.85. Piano armonico di pelle teso con corti tiranti paralleli assicurati ad un altro pezzo di pelle che copre tutto il fondo. L'angolo dei due bracci è più aperto ed il giogo è a sezione quadrata con due protuberanze alle estremità e un'appendice trapezoidale al centro in cui si inseriscono le cinque caviglie. Estremità del giogo dipinte a strisce colorate oblique (bianco, oro, blu, ocra). Corde avvolte alle caviglie dalla parte opposta a quella dalla quale sono inserite nel giogo; l'altra estremità delle corde è fissata ad un anello metallico che fa da cordiera. Due fori circolari sul piano armonico.
Notizie storico-critiche: Strumento che conserva i caratteri fondamentali del modello più diffuso e insieme più arcaico della lira: struttura assemblata nel modo più semplice, munita di cinque corde, con dispositivo di accordatura a "bozzolo", cassa scavata e non costruita per carpenteria (spesso sostituita da vere e proprie stoviglie riciclate). L'insieme dei fori sul piano armonico ha funzione decorativa e simbolica, più che propriamente acustica. La lira, diffusa nelle civiltà antiche, è rimasta in uso nell'area che circonda il Mar Rosso (Egitto, Sudan, Nubia, Corno d'Africa, Kenia, Uganda, Tanzania, Costa meridionale della Penisola Arabica), con propaggini sino al Golfo Persico. Dei due modelli fondamentali, uno con cassa semisferica e uno con cassa quadrangolare, il primo è il più diffuso, ma anche quello maggiormente rappresentato nel cuore di questa area di diffusione, rappresentato dai paesi del Corno d'Africa (Etiopia, Eritrea, Somalia). Presso i Galla il kraar è strumento essenzialmente maschile, profano, destinato ad accompagnare il canto lirico di tradizione orale. La tecnica di suono, con plettro che pizzica le corde non smorzate sul retro dalle dita dell'altra mano, è direttamente connessa con le tecniche del mondo antico.
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