Cetra giapponese a 13 corde

Cultura giapponese classica

Cetra giapponese a 13 corde

Descrizione

Ambito culturale: Cultura giapponese classica

Cronologia: - ante 1953

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: legno kiri (paulownia imperialis), ebano, seta cerata, oro, avorio, tartaruga, tessuto, bambù

Misure: 11 cm x 54 cm x 3.7 cm (intero)

Descrizione: Koto che replica in misure ridotte la forma e la struttura, con alcune differenze, di un grande koto. La cassa è costituita da una struttura scatolata di forma parallelepipeda, di Paulownia Imperialis, il legno kiri dei giapponesi, con il piano armonico leggermente curvo e il fondo piatto. Alle estremità del fondo sono presenti due fori di risonanza: uno circolare con un bordo tagliato in linea retta, l'altro a forma di cerchio raccordato ad un triangolo. Sono presenti tredici corde di seta e diciassette ponticelli mobili a forma di "Y" rovesciata. Assetto dei ponticelli disordinato e in parte casuale. Corde ancorate al di sotto del piano armonico, fuoriescono da tredici fori, poggiano su un capotasto, corrono sulla tavola armonica sino all'estremità opposta, oltrepassano un secondo capotasto, entrano ciascuna in un foro, passano attraverso la buca e tornano all'esterno raggruppate in due fasci che si riaprono fino al capotasto, poi si riannodano su se stesse ed i capi liberi formano due matasse ad anello fermate da un cordone nappato. Bordi, fianchi ed estremità della cassa decorati con motivi intarsiati, laccati, ageminati, inserti in tartaruga e filetti di avorio. Estremità oltre i capotasti a motivi floreali e lastronature a spina di pesce.

Notizie storico-critiche: Luogo d'uso: Giappone
Strumento di altissima qualità costruttiva ma di problematica identificazione. Per molti dettagli e per la struttura complessiva, si tratta di un koto in miniatura, tanto da poter essere interpretato come oggetto destinato al mondo infantile, facente parte del corredo della festa delle bambole. I particolari decorativi, lo stile e i materiali adottati, inoltre, parlano indubitabilmente di un'origine giapponese. Tuttavia vi sono alcuni non secondari dettagli contrastanti con tali elementi: il numero dei ponticelli non corrisponde a quello del koto di grandi dimensioni, pur esistendo diverse incordature per cetre di misure medio-grandi destinate a differenti usi musicali. Inoltre l'uso dell'archetto non è documentato in Giappone per nessuna cetra del tipo koto, se non per sporadiche presenze oggi rilevabili a seguito di iniziative di revival storico di antiche forme strumentali cadute da tempo in disuso. Cetre ad arco sono invece documentate in Corea, ma questo non è uno strumento coreano, né la sua forma e le sue dimensioni corrispondono a quelle degli strumenti di quel paese. In Cina è nota una cetra a semitubo con corde sfregate dall'arco, di dimensioni e forma corrispondenti a quelle di questo strumento. Si tratta dello ya chèng o la ch'in, che tuttavia presenta 20 corde poggiate ciascuna su due ponticelli, e passanti entro un foro ricavato al vertice dei ponticelli stessi. Tale accorgimento è spiegabile con la posizione quasi verticale in cui lo ya chèng è suonato, appoggiato al petto dell'esecutore: in tal modo è meno probabile che qualche ponticello si sfili da sotto la corda e cada. Nello strumento in collezione invece le corde poggiano su una sottile scanalatura ricavata alla sommità dei ponticelli; inoltre i due piedistalli asimmetrici rinviano a un uso a terra, nella classica posizione del koto a corde pizzicate da plettri. A parte il problema costituito dal numero delle corde, si potrebbe ipotizzare che l'archetto conservato insieme alla cetra non sia in realtà un suo accessorio, e che pertanto si tratti di un koto in miniatura a corde pizzicate. Va tuttavia sottolineato che non solo l'archetto è coerente per fattura e dimensioni alla cetra, ma anche che esso non è riconducibile ad alcuna altra forma di arco per cordofoni della cultura musicale nipponica. Se dunque l'arco è parte essenziale del corredo dello strumento, con tutta probabilità cade l'ipotesi di una sua destinazione al mondo infantile, poiché le dimensioni sarebbero congrue per un uso "adulto". Può dunque essere avanzata l'ipotesi, in attesa di approfondimenti risolutivi, che si tratti di una cetra ad arco giapponese che riprende forme e dimensioni dello strumento cinese.

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