Doppio clarinetto
Cultura popolare mediterranea
Descrizione
Ambito culturale: Cultura popolare mediterranea
Cronologia: - ante 1963
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: canna 'arundo donax l.', corno animale, pelle, spago
Misure: 26 cm (intero); 18 cm (canne); 11.5 cm x Ø 4.68 cm (corno); 4.6 cm x Ø 0.64 cm (ancia)
Descrizione: Doppia "Hornpipe": due internodi di canna 'Arundo Donax L.', legati insieme alle estremità da segmenti di pelle fissati con spago, in ciascuno dei quali sono stati praticati cinque fori digitali anteriori disposti parallelamente. Nell'estremità prossimale di ciascuna canna è inserito un segmento cilindrico di canna di diametro inferiore, interamente coperto dalla pelle che copre anche il punto d'innesto dei due segmenti. All'estremità distale di ciascuna canna è applicato un padiglione di corno bovino, unico per entrambe. La parte anteriore delle canne è decorata con linee oblique incise superficialmente che si incrociano a reticolo. Tre fori nel padiglione, di cui due tappati, un quarto su un lato del corno. Un cordino di spago collega le legature di pelle alle estremità delle canne, un secondo cordino collega l'ancia al primo cordino.
Notizie storico-critiche: Luogo d'uso: Mediterraneo orientale
L'area di diffusione dei clarinetti con padiglione di corno è tra le più ampiamente diffuse, dal momento che interessa tre continenti, e cioè Europa, Asia e Africa. Il tipo a doppia canna parallela è di gran lunga il più frequente; gli strumenti si differenziano poi tra loro principalmente per le dimensioni e per il numero e la dislocazione reciproca dei fori tra le due canne; altre differenze si riscontrano in dettagli costruttivi relativi ai sistemi di fissaggio dei padiglioni e delle due canne tra loro, nonché per la presenza di eventuali motivi decorativi. Il Mediterraneo costituisce una delle principali aree di presenza di questi strumenti. In particolare in Nordafrica, nei paesi balcanici, in Grecia e in Turchia sono attestate numerose varianti, comprese quelle che fanno uso del doppio clarinetto con padiglioni di corno con un serbatoio flessibile d'aria che li trasforma in zampogne. In queste zone si segnalano alcune delle soluzioni costruttive che caratterizzano lo strumento in questione, quali l'uso di una canna intermedia tra l'ancia e la canna principale e il sistema di copertura con pelle cucita di questo dispositivo: sulla base di questi dettagli è perciò possibile ricondurre al Mediterraneo orientale l'origine dello strumento, senza peraltro poter meglio individuare una zona più specifica.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/6c040-03404/
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