Tamburo
Cultura Ewe, Kwa della foresta guineiana
Descrizione
Ambito culturale: Cultura Ewe, Kwa della foresta guineiana
Cronologia: - ante 1953
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: legno, pelle animale, corda
Misure: 42 cm x Ø 16 cm
Descrizione: Donga: tamburo parlante con corpo di legno sagomato a forma di clessidra, con due coppe raccordate da un tratto cilindrico; l'interno è scavato sino a ottenere uno spessore relativamente ridotto. Le due aperture alle estremità sono chiuse da membrane di pelle animale sul cui bordo è cucita una striscia di pelle arrotolata su se stessa a formare un anello spesso un centimetro circa. Tra anello e membrana vi sono vi è una fitta serie di piccoli fori attraverso i quali entrano ed escono numerose stringhe di pelle che formano il dispositivo di fissaggio e tensione delle mebrane, correndo parallelamente una all'altra. All'interno del tamburo vi sono numerosi corpi crepitanti.
Notizie storico-critiche: Luogo d'uso: Africa occidentale, Togo.
Il tamburo parlante a forma di clessidra è diffuso in tutta l'area del Golfo di Guinea, dal Camerun al Senegal e dal Mali alla Nigeria. Si basa su un ingegnoso sistema di tensione delle corde, che possono essere strette verso la cassa a causa della forma strozzata al centro di quest'ultima. In tal modo la percussione può essere seguita da cambiamenti anche di notevole misura nella tensione della membrana, e dunque non solo si possono ottenere suoni di diversa altezza, ma se ne può anche articolare la successione con glissandi. Ciò consente di eseguire non solo formule ritmiche elaborate, ma anche di ripetere con il tamburo le strutture tonali della lingua, che in quelle aree è spesso caratterizzata dalla semantica tonale: in tal modo i tamburi "parlano" e divengono mezzi di comunicazione di veri e propri messaggi. La percussione è di regola eseguita con un mazzuolo ricurvo (che qui manca), mentre il tamburo è appeso alla spalla, sotto l'ascella, in modo che il braccio possa premere sui tiranti. La forma con i tiranti così fitti da impedire quasi di intravedere il corpo è diffusa soprattutto in Togo, Benin e Nigeria, ove il tamburo è organizzato in famiglie di taglie diverse, ciascuna con un proprio nome.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/6c040-03437/
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