Flauto diritto

cultura popolare del Mali

Flauto diritto

Descrizione

Ambito culturale: cultura popolare del Mali

Cronologia: - ante 1963

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: legno, pelle di mammifero, corda

Misure: 31 cm x Ø 4.15 cm

Descrizione: Flauto dritto a imboccatura libera ricavato con la scavo di una cavità cilindro-conica entro un pezzo di legno sagomato. All'estremità prossimale l'imboccatura è inserita in un tratto iniziale che si allarga a formare un rigonfiamento ovoidale, al di sotto del quale ha inizio il tratto più lungo che si assottiglia verso l'estremità distale. Esso termina con una cuspide arrotondata ed è attraversata da un foro digitale. Il flauto era interamente ricoperto da una pelle proveniente dai garretti di un mammifero (antilope) di cui sono conservati gli speroni in alto (con unhie asportate) e in basso (con unghie presenti).

Notizie storico-critiche: Luogo d'uso: Africa occidentale (Mali ?)
Per la fotma costituisce un esempio del più diffuso tipo di flauto diritto dell'Africa nera, quello costituito da un tubo verticale, relativamente corto, privo di fori o munito di non più di tre fori disposti nei pressi dell'imboccatura o in corrispondenza dell'estremità distale della colonna d'aria. Qui il foro è uno solo, posto in basso e perciò il suo uso consente di variare la nota fondamentale ( a foro chiuso) di circa un tono. Piuttosto inusuale è invece il fatto che il flauto sia coperto da una pelle animale: tale caratteristica si trova adottata spesso nelle trombe ma è raramente riscontrabile in strumenti quali i flauti. L'uso dei flauti diritti in Africa è prevalentemente ristretto all'intrattenimento personale, quando non è destinato a scopi utilitari come strumento di segnalazione. Non è tuttavia infrequente l'uso di un certo numero di flauti, anche di dimensioni diverse, utilizzati insieme nell'esecuzione di brani in cui le note di ciascuno si incastrano con quelle degli altri a formare un'unica linea melodica.

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).