Balalaika

Cultura popolare russa

Balalaika

Descrizione

Ambito culturale: Cultura popolare russa

Cronologia: - ante 1953

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: abete, betulla, betulla tinta, madreperla, metallo, plastica?

Misure: 63.5 cm (intero); 3.5 cm x 26.5 cm (manico); 11 cm x 43.2 cm x 27.5 cm (cassa)

Descrizione: Balalaika costituita da una cassa arcuata formata da sei doghe di legno di betulla disposte in forma prismatica e da una sottile tavola di abete di forma triangolare incollata superiormente che funge da piano armonico. Nella cassa si innesta il manico che termina in una paletta trapezoidale con angoli smussati, leggermente inclinata all'indietro, tastiera di betulla tinta con ventiquattro tasti metallici e cinque bottoni di madreperla. Foro armonico di modeste dimensioni sulla tavola, contornato da decoro a fiore nero.

Notizie storico-critiche: La balalaika è il liuto a pizzico certamente più noto della tradizione russa. Si vuole che sia derivato dal liuto a manico lungo con cassa rotonda domra, ma forse è più esatto dire che ne ha largamente preso il posto. La sua diffusione risale al secolo XVIII, ma è nel secolo scorso che essa ha assunto i caratteri che ancora oggi la contraddistinguono. È suonata a plettro, più spesso con solo tre corde singole; la sua standardizzazione è dovuta al musicista e musicologo Vassili Vassilievic Andreiev, che fu promotore della costituzione di orchestre di sole balalaike, formate da sei diverse taglie dello strumento. L'accordatura più usata prevede le due corde più gravi (o i due ordini corrispettivi) all'unisono, e l'altra una quarta sopra. È marginalmente entrata anche nella musica "culta", come nel caso del Concerto per Balalaika e Orchestra scritto nel 1964 dal compositore estone Eduard Tubin.

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