Spada
manifattura giapponese
Descrizione
Ambito culturale: manifattura giapponese
Cronologia: post 1603 - ante 1867
Tipologia: armi e oggetti storico-militari
Materia e tecnica: acciaio; legno / laccatura; metallo; pelle di pesce; tessuto; lega metallica / doratura; seta
Misure: 38 cm ; 3.6 cm x 5 cm ; 9.3 cm ; 1.5 cm x 21 cm x 0.6 cm
Descrizione: Spada corta da fianco (wakizashi). Fodero (saya) semplicemente laccato di nero (roironuri) con anelli leggermente rilevati; è presente l'anello per il cordone e puntale. L'impugnatura (tsuka) è rivestita di pelle di pesce (same) a sua volta ricoperta da cordoncino in seta intrecciato (tsukaito). Fuchi e Kashira sono in shakudo (lega di rame, bronzo e oro), decorati a rilievo parzialmente dorato con Gama Sennin con rospo a tre zampe lungo un torrente con foglie. L'anello è firmato Hidetomo. Il manicotto (habaki) è in rame decorato da linee oblique parallele a incisione. Mancano i menuki. La tsuba, in shakudo, ha forma ovale (tatemaru), decorata con piccoli fiori ad agemina d'oro (kinzogan). Il coltellino (kogatana) ha un'impugnatura (kozuka) in shakudo con superficie bulinata con punteggiatura regolare (nanako), decorata in agemina d'oro (takazogan) ad alto rilievo (takabori) con una cortina.
Notizie storico-critiche: La firma sul kogatana, Yamato (no) Kami Yoshimichi, fa riferimento a Mishina Uzaemon, secondo figlio of Tamba (no) Kami Yoshimichi, fondatore di una scuola con esponenti attivi sia a Kyoto sia a Osaka dal XVII al XIX secolo. Fu attivo intorno alla metà del XVII secolo, probabilmente a Osaka. Questo kozuka sembra tuttavia molto più tardo, per lo meno del Settecento.
Collocazione
Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture
Credits
Compilazione: Morena, F. (2009)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/6c070-00317/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).