Due contadine

Gorni, Giuseppe

Due contadine

Descrizione

Autore: Gorni, Giuseppe (1894-1975)

Cronologia: post 1950 - ante 1959

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: terra secca patinata

Misure: 52 cm x 36 cm x 68 cm

Descrizione: due donne danno la schiena a un muro a fianco un elemento tondeggiante

Notizie storico-critiche: Le due contadine sono inserite in un paesaggio ricostruito tridimensionalmente ma che si avvicina allo spazio pittorico -dunque bidimensionale- del quadro: due donne, una in piedi lÂ'altra seduta, in posizione frontale, un piccolo covone di fieno e un piano verticale a delimitare lo sfondo. Una sfida alla pittura di paesaggio dei tanti artisti mantovani, se si legge questo muro come uno squarcio di cielo reso concreto e palpabile dallÂ'argilla, e un nuovo e precoce passo verso LÂ'Ultimo Naturalismo arcangeliano, se lo si intende come modo interiore di concepire il rapporto dellÂ'uomo con la natura, alla ricerca di segni in grado di far affiorare lÂ'immagine in se stessa senza appoggi esterni.
Nei riguardi della scultura di Giuseppe Gorni, si può parlare di 'idea più pittorica che scultorea dello spazio', poiché essa 'presuppone sempre una spazialità prospettica, orizzontale, e la sua idea di monumento sarebbe, semmai, unÂ'idea semplicemente; per nessuna delle sculture è prevista una base, e questo è un indizio probante della polemica, forse inconsapevole con la monumentalità'. Margonari prosegue affermando che lÂ'artista mantovano 'ha spesso compiuto, mediante la scultura, incursioni nel terreno più prossimo alla pittura, riportando sempre una convincente vittoria, vincendo quelli che sembrano essere i limiti oggettivi della scultura' e arriva a definirla 'scultura di pianura' in quanto 'ogni pezzo è concepito partendo da uno sguardo decisamente orizzontale. Ogni gruppo plastico da lui elaborato lascia intendere la linea di un orizzonte. Ci sono peraltro alcune sculture in cui protagonista dichiarato è lo spazio aperto. Si tratta di tavole di terra, come campi sterminati sotto il sole cocente, in cui una sola figura lontana compare in un angolo o al centro, come un frutto che matura lentamente al sole'. Un alto esempio di questa peculiare concezione formale dellÂ'artista, 'dato incontestabile tra quelli che contribuiscono a rendere personale la sua espressione', è la Contadina (R. Margonari, LÂ'Opera di Giuseppe Gorni, Firenze, 1972).
In un momento decisivo per tutta la scultura italiana, quando è forte lÂ'esigenza di rinnovamento e la volontà di dare a questÂ'arte le stesse possibilità della pittura, Gorni è alla ricerca della misura della scultura per trovare con essa la dignità stessa del suo operato e del genere tutto. Gorni però non è dettato da un impulso morale nei confronti di una situazione artistica generale che ha condotto Martini, Marini, Fontana e altri scultori alla liberazione della scultura da qualsiasi schema dichiarandola morta, ma è più attento alla matericità ed espressività dei soggetti, evocati dalla sua esperienza singola e personale che, in quanto contadina, è assimilabile a molte altre situazioni e quindi riscontrabile negli esiti formali di tanti artisti militanti.
La riflessione di Gorni è rivolta allo spazio nel quale i contadini, i gelsi, gli attrezzi del lavoro si sviluppano: è il piano orizzontale della terra sul quale si stagliano figure forti e vibranti. Tale piano acquista una valenza strutturale al di là di quella funzionale perché è parte fondante dellÂ'opera e del suo intrinseco valore, il quale diviene ancora più consistente se si pensa che le sculture sono impastate con lÂ'argilla del Po e quindi risentono del peso della materia dalla quale hanno tratto vita. È possibile, allora, sviluppare il concetto di scultura di pianura quando esso si carica di una maggiore forza espressiva in grado di rompere gli schemi tradizionali della plastica ottocentesca proponendosi nella sua innovatività.

Collocazione

Provincia di Mantova

Credits

Compilazione: Boccaletti, Paola (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).