Conversazione

Gorni, Giuseppe

Conversazione

Descrizione

Autore: Gorni, Giuseppe (1894-1975)

Cronologia: 1951

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: bronzo

Misure: 84 cm x 59 cm x 96 cm

Descrizione: tre donne, di cui una con un bambino in bracio, che convesano tra loro. firma sulla base a destra

Notizie storico-critiche: LÂ'essenza della donna gorniana si trova nella rappresentazione di fianchi larghi e morbidi e di un seno prosperoso, emblemi della fecondità e della forza procreatrice della Natura incarnata nel sesso femminile. Nel lirismo delle porzioni geometriche nelle quali le sculture sono inserite si evidenzia l'attenzione alle forme piene e ai loro vuoti scavati nelle vesti che poi arriveranno in questi anni allo svuotamento dei corpi.

Tre donne dalle forme tonde e compatte sono disposte a semicerchio, rappresentate nel bel mezzo di una conversazione. Le figure, saldamente ancorate a terra come tronchi dalle fitte radici, hanno grandi fianchi sui quali poggiano i grossi seni e i poderosi avambracci e una di queste ha in braccio un bambino. Sono contadine dalle spalle larghe ma proporzionate e dai volti privi di caratteri somatici, segnati solo da lievi sporgenze a definirne un viso che comunque resta anonimo anche per il fazzoletto portato sulla testa.
La figura della contadina chinata sulla gerla del mangime ha carattere fortemente realista, sia nella scelta del soggetto che nella sua rappresentazione, la sagoma informe data dalla posizione piegata della donna, tanto da formare un angolo acuto, esaspera l'asprezza del lavoro nei campi, il gesto di impastare dunque non è riferibile unicamente all'atto di mescolare il mangime ma a quello più primordiale del rapporto dell'uomo con la terra. Infatti l'opera tutta di Giuseppe Gorni tradisce le vere intenzioni del movimento legato a Realismo formatosi negli anni '50 in quanto essa non intende aderire al movimento, poiché l'idea di scultura non vuole essere politica tanto meno sociale, soltanto descrittiva di una realtà cara all'artista in quanto da lui vissuta in prima persona.
In questi anni Gorni partecipa al Premio Suzzara collaborando anche per la creazione di alcuni manifesti e copertine dei cataloghi nei quali viene raffigurata a matita la stessa donna china sulla terra. Il quistellese in questa stagione esegue sculture che acquistano sempre più la forza di una denuncia dai caratteri politicizzanti come lo è la scultura Le mondine di Aldo Bergonzoni (vincitrice nel III Premio Suzzara, 1950) o l'omonimo dipinto di Ampelio Tettamanti (vincitore nella IV edizione, 1951), tanto da influenzare l'artista non nella scelta del soggetto, quanto in quella della resa stilistica; si veda la scultura Sarchiatrice, terracotta smaltata esposta e premiata nel '52, in occasione del V Premio Suzzara ma datata 1950.
La Raccolta della bietola dunque riprende tali suggestioni: tre donne in terracotta patinata chinate con la schiena piegata dallo sforzo, le braccia immerse nella bassa vegetazione, indossano ampi abiti stretti in cinta e cappelli a tesa larga che coprono loro il volto, dando vita ad una sorta di astrazione dei corpi che divengono moduli compositivi autonomi. La medesima rugosità appartiene alla superficie nodosa dei Due gelsi che si ergono massicci come figure in conversazione; in entrambe le sculture è la volumetria a giocare sull'impatto imponente e grave delle sagome conferendo loro monumentalità.
Tratto dagli apparati a cura di Paola Boccaletti nel catalgo del Museo diffuso G. Gorni, 2006.

Collocazione

Provincia di Mantova

Credits

Compilazione: Boccaletti, Paola (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).