Giulia Rabbia

ambito lombardo

Giulia Rabbia

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giulia Rabbia

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1725 - ca. 1749

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 118.5 cm x 208 cm

Descrizione: ritratto a figura intera ambientato

Notizie storico-critiche: L'effigiata apparteneva alla nobile famiglia Rabbia (o Rabia), nota in Monza dall'XI secolo e citata nelle fonti tra le principali famiglie guelfe del borgo.
Nel Cinquecento la famiglia Rabbia risiedeva alla Rabina, un castello in prossimità della Villa Pelucca, dove Bernardino Luini affrescò alcuni ambienti.
La donna, nata Casata-Bastoni, era vedova di Giulio Rabia-Brusata. Morendo nel 1725 lasciò erede il Luogo Pio del Convenio di Monza, cui legò gioielli, poderi, le case alla Balossa e un palazzo nobile in contrada Rampona (poi sede del convitto Bosisio), col carico di 260 messe presso l'altare dello Spedale di S. Bernardo (Crespi / Merati 1982, p. 80; Mezzotti 1838, p. 73).
Il ritratto a figura intera riflette l'impianto tradizionale del benefattore in posa davanti a un tavolo mentre mostra il testamento, scritto di pugno. Una tenda drappeggiata dietro la figura completa l'ambientazione essenziale. La ricca parure di gioielli esibita dall'effigiata è certamente oggetto del lascito testamentario. L'alto rango d'appartenenza della dama è rappresentato anche dall'abito di gala profilato d'argento con grandi polsi a volant di pizzo, secondo la moda femminile dell'epoca che voleva le braccia affusolate e scoperte.
Si registra la volontà dell'anonimo pittore di rendere la delicatezza della figura, che rimane tuttavia chiusa nella rigida fissità del genere gratulatorio.
Con una nota del 4 marzo 1836 l'amministrazione dei LL. PP. incarica il pittore Sebastiano Storace di eseguire, insieme a quello di Giovanni Paolo Lesmi, "una copia da ridursi a dimensione degli altri grandezza figura intiera [...] al prezzo di lire 65 austriache per ciascuno compreso fodera e tellaro"(ASHSGXIII, 200). Il quadro risulta consegnato e pagato in data 4 marzo 1836; tuttavia, sia nella quadreria ospedaliera che nei documenti successivi non c'è traccia di un altro ritratto della benefattrice. Allo stato attuale delle nostre conoscenze non è possibile stabilire se il ritratto in esame sia un originale dell'epoca o la copia ottocentesca.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).