Giuseppe Andrea Pini
Oggioni Giosuè
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Giuseppe Andrea Pini
Autore: Oggioni Giosuè
Cronologia: 1804
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 104 cm x 200.5 cm
Descrizione: ritratto a figura intera ambientato
Notizie storico-critiche: Le iscrizioni poste sul davanti forniscono i dati anagrafici dell'effigiato: Giuseppe Andrea Pini, scomparso il 14 aprile 1812.
Dalla lettura di un documento stilato dall'Amministrazione ospedaliera il 17 maggio 1804 si viene a conoscenza dell'autore del dipinto, il pittore monzese Giosuè Oggioni, e di alcune notizie in merito al nostro ritrattato: il cittadino Andrea Pini risultava vitaliziante presso l'ospedale, al quale corrispondeva la somma annua di 800 lire. Desiderando di comparire anch'egli tra i benefattori dell'istituto, il Pini pagò di tasca propria 30 lire per la realizzazione dell'effigie, alle quali l'Ospedale dovette aggiungere 15 lire come ricognizione richiesta dal pittore (ASHSG XIII, 96).
Il nome di Andrea Pini, infatti, figura inciso a caratteri dorati su una delle lapidi dedicate ai benefattori dell'ospedale poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino. In assenza di una regolamentazione precedente, fu il Regolamento per le onoranze ai Benefattori del 1943/1945, a stabilire di "perpetuare la memoria dei benefattori dell'Ospedale" con l'incisione del nominativo, in nero o in oro, a seconda dell'entità della donazione, sottointeso che l'incisione in oro attesta una donazione più consistente (ADHSG 24/5).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola in Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
L'opera propone l'impaginazione tipica del ritratto gratulatorio, come fu divulgata tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento dai ritrattisti della Ca' Granda, con l'effigiato che posa in piedi davanti a una finestra aperta su un giardino, nell'atto di mostrare il testamento (si veda per esempio la particolare affinità col ritratto di Alessandro Carcano eseguito da Giosuè Sala nel 1803 in Fiorio 1981, p. 102).
E' interessante notare che questa effigie non venne realizzata, come di consueto, 'post mortem' in forma gratulatoria ma fu eseguita in vita su precisa disposizione dello stesso benefattore: è verosimile, dunque, che il nome e la data di morte dell'effigiato siano stati inseriti nel ritratto solo successivamente alla sua scomparsa.
Nonostante il formato importante, la raffigurazione mostra una palese rigidità nell'impostazione del soggetto e un'innegabile semplificazione espressiva. Anche i particolari dell'ambientazione sono trattati in modo sommario, essendo ridotti a pochi elementi essenziali, come il tendaggio e il tavolo. L'opera conserva pertanto un interesse prevalentemente storico e iconografico, costituendo una delle effigi più antiche della serie ottocentesca della Quadreria dei Benefattori del San Gerardo e uno dei pochi esempi a figura intera rimasti nella raccolta ospedaliera - essendo la gran parte dei ritratti di questo formato confluiti nella raccolta dell'Opera Pia Bellani, che ne costituisce il completamento (Coppa 2002, p. 109). Dal punto di vista del costume notiamo che l'effigiato esibisce gli abiti tradizionali dell'epoca, dalla marsina ai calzoni corti con le calze bianche e le scarpe con la fibbia.
Nonostante versi in cattivo stato di conservazione, il ritratto costituisce un'insieme di dati interessanti anche sotto l'aspetto della tecnica esecutiva d'inizio Ottocento, poiché reca un insieme di elementi costitutivi originali, come il telaio, le attaccaglie, la tela di juta posta sul retro a protezione del supporto e la cimasa con l'iscrizione commemorativa vergata a pennello inserita sulla sommità della cornice, che in passato doveva connotare tutte le effigi della collezione.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00034/
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