D. Giacomo Ferrario
ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di D. Giacomo Ferrario
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1821 - ca. 1824
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 67.5 cm x 89.5 cm
Descrizione: ritratto a busto intero ambientato
Notizie storico-critiche: L'iscrizione sul davanti documenta che l'effigiato è il sacerdote D. Giacomo Ferrario, cappellano della Real Cappella di Monza, scomparso il 31 maggio 1821. Il sacerdote figura tra i benefattori dell'ospedale essendo il suo nome inciso su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino. La trascrizione della data di morte e l'esibizione del foglio testamentario sul ritratto, attestano che l'effige fu eseguita a posteriori in forma gratulatoria dall'ente che dovette ricevere l'eredità del sacerdote, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni pie lombarde. All'epoca era la Congregazione di Carità - voluta nel 1807 dal governo napoleonico a compimento del processo di unificazione degli enti benefici avviata da Maria Teresa - a raccogliere le donazioni in forma diretta o attraverso lasciti e legati (Coppa 2002, p. 105). Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola in Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il personaggio è ripreso a mezza figura su fondo unito nel gesto convenzionale di esibire il testamento. Indossa una marsina color prugna sull'abito sacerdotale nero col colletto bianco e polsini di pizzo. L'arricciatura dei capelli è abbassata sotto le orecchie. L'ambientazione è costituita da scrittoio in primo piano, dove è messo in mostra un grosso breviario. L'espressività è affidata a un sorriso molto convenzionale; questo particolare, insieme alla rigidità della posa e all'eccessiva semplificazione ambientale, è il riflesso di una scarsa qualità pittorica e confina l'opera nell'ambito della produzione di una bottega locale. Il ritratto, pertanto, conserva un interesse prevalentemente storico e iconografico.
Si osservano analogie stilistiche con il ritratto del Can. Gaetano Floriano (INV. N. 131766).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00036/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).