Giovanni Albertazzi

ambito lombardo

Giovanni Albertazzi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giovanni Albertazzi

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1827 - ca. 1849

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 68.5 cm x 88.5 cm

Descrizione: ritratto a busto intero su fondo unito

Notizie storico-critiche: Giovanni Albertazzi fu assistente di prima classe delle Dogane di Milano. Morì il 25 settembre 1827 a cinquantacinque anni, lasciando i suoi beni - contanti, titoli di credito, argenti, mobili - alla Congregazione di Carità di Monza a esclusivo beneficio dei malati nativi e domiciliati nella città di Monza (Crespi / Merati 1982, p. 82).
Lo Statuto Organico della Congregazione di Carità del 1933, che ragguaglia sullo stato attivo di tutte le Cause Pie legate dell'Ospedale, ci informa che il legato disposto dall'Albertazzi, "istituito con testamento 10 giugno 1827 per essere erogato in elemosine a beneficio dei miserabili", rendeva ancora annualmente £. 403,90 (ADHSG 14/3).
L'istituto dovette onorare il benefattore con questa effige eseguita 'post mortem', secondo la tradizione illustre del ritratto gratulatorio diffusa dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni pie lombarde (Coppa 2002, p. 105). Il nome del benefattore è ricordato anche su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino.
L'opera richiama i moduli neoclassici e segue l'impostazione tradizionale adottata dalle committenze di piccolo e medio formato, con la figura 'in posa' su un fondale neutro. La rigida convenzionalità del ritratto e la fissità della figura sono in parte riscattate dalla particolare delicatezza della pittura. Il soggetto indossa un'elegante redingote nera; le lunghe basette documentano il cambiamento nella moda maschile, avvenuto intorno al terzo decennio del secolo quando furono definitivamente abbandonate le parrucche arricciate.
Il dipinto conserva l'etichetta inventariale del 1938 dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo assunse nel 1896 con il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola in Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Tra i documenti rinvenuti è presente una nota per il "Professore Giosuè Bianchi" in cui vengono indicate le disposizioni in merito alle dimensioni da tenere per alcuni ritratti; come modello compare il nostro dipinto: "per l'Ospitale ritiensi a campione il ritratto del sig. Gio Albertazzi esistente nell'uff. della Congregazione" (ASHSG XIII, 833).
Un documento datato 22 marzo 1867 ci informa inoltre che Giosuè Bianchi "praticò de ristauri per danni sofferti" al ritratto del "benemerito Sig. Giovanni Albertazzi " per la somma di lire 16 (ASHSG XIII, 189).
Nella scheda della catalogazione del 1983 viene erroneamente riportato, come autore del ritratto, il pittore "Sebastiano Storacio"; allo stato attuale delle ricerche archivistiche questo dato non trova riscontro in nessuna fonte documentaria.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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