Carlo Arbizzoni
ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Carlo Arbizzoni
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1838 - ca. 1849
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45 cm x 61 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito
Notizie storico-critiche: L'effigiato conosciamo è Carlo Arbizzoni del fu Giovanni, morto in Monza il 28 aprile 1838. Col proprio testamento, depositato presso il notaio Luigi Negri di Milano del 16 aprile 1838, dispose un lascito di lire mille milanesi abusive "per una volta tanto" a favore della Pia Casa di Industria della Città di Monza (ASCRIMz 20/1, 251).
Il ritratto dovette essere eseguito in forma gratulatoria su commissione dell'ente che ricevette il beneficio, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde.
A Monza, dai tempi della Restaurazione, la Congregazione di Carità napoleonica venne dichiarata "provvisoria" e le donazioni furono raccolte dall'Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri, che gestiva tutto il settore assistenziale monzese, compresa la Pia Casa di Industria (Coppa 2002, pp. 105, 118 nota 7).
Quest'ultima fu eretta in Monza nel 1831 con lo scopo di "fornire lavoro verso una modica retribuzione in denaro ed in viveri a poveri [...] che per eventuali crisi commerciali, ed in causa di tempi eccezionali non ne potessero trovare altrove, o che per fisica costituzione non fossero adatti a lavoro stabile e gravoso" (ASCRIMz 1/3).
Il 5 giugno 1838 Luigia, Giacinta e Angiola Arbizzoni, figlie ed eredi del testatore, soddisfarono il legato disposto dal genitore. La maggiore delle figlie, Luigia, sarà anch'ella benefattrice della Pia Casa di Ricovero e Industria: il suo ritratto è presente in Quadreria, insieme con quello del padre, con INV. N. 131936.
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il benefattore è raffigurato a mezzo busto in posa semifrontale paludato in un paltò nero dal grande bavero. La rigida legnosità del volto, insieme alla colorazione scura dell'incarnato, ne fa un'opera di scarsa qualità che, aggravata dal cattivo stato di conservazione, mantiene un valore prevalentemente storico e iconografico.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00044/
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