Domenico Staurenghi

ambito lombardo

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Domenico Staurenghi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Domenico Staurenghi

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1856 - ca. 1859

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 46 cm x 61 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito

Notizie storico-critiche: Il nome dell'effigiato, Domenico Staurenghi di Monza, è riprodotto sul foglio testamentario riprodotto nel ritratto, mentre la data del decesso, che risale al 17 agosto 1856, è trascritta sul rovescio del dipinto.
Dai documenti d'archivio sappiamo che Domenico Staurenghi, figlio del fu Zaverio, monzese, di professione negoziante, si presentò personalmente il giorno 30 novembre 1852 nell'ufficio dell'Amministratore dello Spedale ed Luoghi Pii Uniti, dichiarandosi "intenzionato a versare nella cassa di questi Pii stabilimenti la somma di austriache L. 5600, riservandosi il diritto di conseguire gli interessi di detta somma nella misura del quattro e mezzo per cento", quindi a titolo di vitalizio fino al giorno del suo decesso; dispose inoltre che, dopo la sua morte, i frutti del capitale venissero erogati "nel mantenimento in perpetuo nella Pia Casa di Ricovero di un individuo di nomina dei di lui figli maschi Gio Batta e Giuseppe e discendenti da essi in infinito, ed estinta quelle due linee a favore delle linee discendenti dagli altri suoi figli maschi" (ASCRIMz 29/9, n. rep. 5965).
A Monza, nel periodo della Restaurazione, essendo stata dichiarata "provvisoria" la Congregazione di Carità napoleonica, le beneficenze in genere erano raccolte dall'Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri, che gestiva anche il patrimonio della Pia Casa di Ricovero e Industria, fondata in Monza nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai poveri disoccupati, e la Direzione Elemosiniera, che distribuiva le elemosine e le doti ai poveri monzesi.
La piazza perpetua voluta dallo Staurenghi venne istituita nel settembre del 1856, in seguito alla sua morte; in una comunicazione dell'amministratore dei Luoghi Pii al direttore della Pia Casa di Ricovero la generosità del defunto benefattore è descritta in questi termini: "con una mano riceveva gli interessi del capitale sborsato, che coll'altra venivano elargiti alla Direzione Limosiniera a sollievo delle famiglie indigenti" (ASCRIMz 29/9, 342).
L'illustre tradizione della Ca' Granda milanese - condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde - voleva che gli enti beneficati facessero eseguire i ritratti dei pii benefattori da esporsi nelle occasioni ufficiali, perché eternassero la memoria delle loro munifiche benemerenze (Coppa 2002, pp. 105, 118 nota 7).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
L'atto di mostrare il testamento e la mano destra infilata dentro la giacca conferiscono a questo ritratto un carattere molto convenzionale. L'impostazione, che veniva utilizzata di solito in effigi di formato maggiore, costringe la figura a una posa rigida. La stessa rigidità si trova espressa anche nei tratti del viso e pone l'opera entro i limiti di una produzione modesta, conferendo al ritratto un valore prevalentemente storico e documentario.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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