Camillo Bosisio

ambito lombardo

Camillo Bosisio

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Camillo Bosisio

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1857 - ca. 1859

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 45.5 cm x 60.5 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito

Notizie storico-critiche: Dell'effigiato conosciamo i dati anagrafici riportati sull'etichetta commemorativa posta sul rovescio del ritratto: Camillo Bosisio di Monza, scomparso il 4 luglio 1857.
La presentazione dell'atto testamentario testimonia che il ritratto fu eseguito 'post mortem' in forma gratulatoria; purtroppo la lettura del testo scritto risulta piuttosto difficile a causa del precario stato di conservazione della tela, dunque per comprendere la natura della sua elargizione dobbiamo affidarci alle notizie ricavate dalla ricerca d'archivio.
Dal suo testamento, datato 3 luglio 1857, sappiamo che Camillo Bosisio era figlio dei furono Giuseppe e Rosa Nova, e fratello di Angiolo, Giovanni, Antonio, Carolina e Santina. Il benefattore legò "a favore di codesta Pia Casa di Ricovero e Industria la somma di lire 7000 per la fondazione di una piazza d'uomo nel medesimo Istituto senza vincolo [...] rispetto il diritto di nomina", ma con la condizione che questa somma fosse liquidata dopo la morte della propria moglie, Angela Savini. La vedova Bosisio morì il 21 agosto 1880; dopo la sua morte venne istituita la predetta piazza presso la Pia Casa, portante il nome del marito (ASCRIMz 20/10).
L'effigie di Camillo Bosisio riproduce la tipologia consueta del ritratto gratulatorio, col benefattore colto nell'atto di presentare allo spettatore il proprio testamento.
La figura è resa con uno stile asciutto ed elementare; il disegno del braccio è poco felice, probabilmente a causa del piccolo formato a mezzo busto che comprime la figura in uno spazio ristretto. Il ritratto conserva, pertanto, un interesse prevalentemente storico e documentario, legato soprattutto alla citazione delle volontà testamentarie.
Dal punto di vista del costume osserviamo la presenza della cravatta bianca annodata con un fiocco intorno al collo, secondo una foggia di ascendenza neoclassica e decisamente demodé se consideriamo che, già dalla fine degli anni '30, la cravatta si portava nera e chiusa con un nodo molle (Butazzi 1977, p. 134).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di via Solferino (Colombo 2002, p. 39). Sulla scheda del catalogo fotografico il nome dell'effigiato è riportato erroneamente come "Emilio".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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