Giovanni Bernareggi

Bianchi Giosuè

Giovanni Bernareggi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giovanni Bernareggi

Autore: Bianchi Giosuè (Monza, 1803-1875)

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: 1846

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 45.5 cm x 60.5 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Giovanni Bernareggi fu Carlo, già Direttore delle Pie Case di Ricovero e Industria di Monza.
Sappiamo che con il ritorno degli austriaci, tra il 1827 e il 1830, gli istituti caritativi monzesi furono riordinati e suddivisi in tre classi: Ospedali e Luoghi Pii dei Pazzi ed Esposti; Orfanotrofi; Luoghi Pii Elemosinieri, Monti di Pietà e Case d'Industria. Per ogni classe la gestione degli affari interni fu affidata a un unico direttore (Colombo 2002, p. 57). Talvolta, essendo i direttori di estrazione benestante, ricoprivano la carica gratuitamente. Con il proprio testamento, datato 17 agosto 1845 e pubblicato il seguente 29 settembre, Giovanni Bernareggi nominò esecutori testamentari i suoi "buoni amici signori avvocato Giosuè Brambilla e Francesco Sangalli", e legò 6.250 lire austriache "a favore della Pia Casa di Ricovero, coll'onere di mantenersi in perpetuo un ricoverando da nominarsi dai suoi discendenti o dall'Arciprete pro tempore di Monza, ove la sua discendenza avesse ad estinguersi"(ASCRIMz 20/4, 223 e 91).
Il soggetto è ripreso a mezzo busto, posto in leggero tre quarti contro uno sfondo scuro. Il volto dell'uomo, illuminato da un fiotto di luce proveniente da destra, è caratterizzato da un'espressione accigliata e da un timido sorriso, lievemente accennato.
La descrizione sommaria dei tratti fisionomici contrasta con la resa dettagliata lasciato per metà in penombra, dell'abbigliamento: l'uomo indossa una giacca scura e un gilet di seta sopra una camicia candida, fermata al colletto da un curioso cravattino a farfalla; l'elegante spilla appuntata al petto e la catena d'oro pendente dal collo pongono l'accento sull'elevata appartenenza sociale del ritrattato.
Per quanto riguarda la storia del costume si nota la presenza di un elemento anomalo, il papillon di fantasia scozzese, mai ritrovato nei ritratti della Quadreria appartenenti alla prima metà dell'Ottocento, dove i benefattori presentano ancora la classica cravatta bianca legata intorno al collo o, piuttosto, un fiocco nero.
Da un atto di consegna datato 8 maggio 1846 sappiamo che il ritratto del Bernareggi venne eseguito dal pittore monzese Giosuè Bianchi, che chiese all'Amministrazione dei Luoghi Pii la somma di 40 lire milanesi "per la copia del ritratto": ciò indica che il pittore dovette eseguire una riproduzione pittorica di un effigie già esistente recante le effigi del defunto benefattore (ASCRIMz 7/4, 179).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Secondo l'etichetta commemorativa posta sul rovescio del ritratto l'effigiato morì il 26 settembre 1845, mentre nei documenti d'archivio la morte del benefattore è registrata al 26 gennaio 1846.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).