Cav. Zaverio Amman
Acerbi Ezechiele
Descrizione
Identificazione: Ritratto del Cav. Zaverio Amman
Autore: Acerbi Ezechiele (Pavia, 1850-1920)
Cronologia: 1883
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 55.5 cm x 78 cm
Descrizione: ritratto a mezza figura su fondo unito
Notizie storico-critiche: In mancanza delle consuete etichette commemorative, poste sul retro dei dipinti, ci si è affidati alla scheda del 1983 e all'Inventario Generale per l'identificazione del personaggio: si tratta del Cav. Francesco Zaverio (Franz Xaver) Amman importante cotoniere di origine austriaca.
Nato il 30 gennaio 1801 a Göfil, nel Land Voralberg, Franz Xaver si portò in Italia verso la metà degli anni '30 dell'Ottocento, insieme con la moglie Rosa Weinzierl. L'Amman si stabilì dapprima in Veneto poi, nel 1837, rilevò un'impresa cotoniera a Legnano, che trasformò ben presto in un modesto opificio. Dal 1839 si spostò a Milano e infine si fermò a Monza; stabilitosi definitivamente in Italia il cotoniere austriaco decise di cambiare cittadinanza e italianizzare il proprio nome in "Francesco Saverio" (Ryersson/Yaccarino 2003, p. 3-4).
I coniugi Amman ebbero undici figli; i due maschi, Alberto (1847- 1896) ed Edoardo (1851-1921), seguirono le orme del padre portando avanti l'attività familiare (Licini 1998, p. 395; Bigatti 2000, p. 126). In particolare va ricordato il figlio Alberto, fondatore dell'Associazione Cotoniera Italiana e imprenditore tessile di grande successo, che assunse il titolo di conte nel 1887 per volere di Umberto I. Alberto è inoltre padre di Luisa Amman, passata alla storia come la Marchesa Casati Stampa.
Francesco Saverio Amman morì il 22 settembre 1882 (Annuario della nobiltà italiana 1889, p. 138); già nell'ottobre seguente i due figli, Alberto e Edoardo, disposero la donazione di 7.000 lire "per l'istituzione in perpetuo di una piazza nella locale Casa di Ricovero e di Industria onde eternare la memoria del defunto loro Genitore, riservandosi [...] per sé ed eredi la nomina alla detta piazza", oltre ad una "spontanea elargizione" di mille lire, da ripartirsi tra i parroci cittadini e l'Asilo infantile della Santa (ASCRIMz 20/2, n. rep. 9035/69 e 821).
Il ritratto del cav. Amman conservato in Quadreria presenta alcune caratteristiche peculiari, che lo distinguono dalle altre effigi: in primo luogo presenta un formato anomalo (78 x 60) ed è firmato da un artista estraneo alla ristretta cerchia di nomi ricorrenti nella raccolta monzese, Ezechiele Acerbi, pittore pavese attivo a Milano come ritrattista dell'alta borghesia.
La data di esecuzione, 1883, visibile accanto alla firma indica che il ritratto fu eseguito 'post mortem', molto probabilmente su diretta commissione della famiglia Amman per essere consegnato alla Pia Casa, che usava esporre le effigi dei Benefattori nei locali e durante alcune manifestazioni annuali.
L'effigiato posa seduto di tre quarti con il braccio disinvoltamente appoggiato di lato, mentre rivolge allo spettatore uno sguardo vivacemente espressivo. E' un'immagine sobria e misurata, che si segnala per il gradevole effetto della luce degradante sullo sparato della camicia, mentre il fare calligrafico sul volto e la rigidità dell'impostazione dichiarano una produzione legata ancora ai modi accademici.
Come dati di costume si osservano la redingote nera, indossata sulla camicia bianca plissettata, e una cravatta alta e cangiante fermata intorno al collo, abbigliamento generalmente riservato alle occasioni eleganti (Butazzi 1977, p. 134).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospitale di San Bernardo dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Nell'inventario Generale del 1989 e sulla scheda del catalogo fotografico il nome dell'artista è segnato erroneamente 'Enrico Acerbi'.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00057/
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