Eugenio Majocchi
ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Eugenio Majocchi
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1871 - ca. 1874
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 70 cm x 90 cm
Descrizione: ritratto a mezza figura ambientato
Notizie storico-critiche: Di Eugenio Majocchi conosciamo i dati anagrafici riportati nell'iscrizione commemorativa sul davanti, che oltre al nome ricorda il luogo di nascita, Como, e la data della sua scomparsa, avvenuta a Monza il 3 luglio 1871.
Il nome del Majocchi figura inciso tra quello dei benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino, anche se l'assenza di documentazione storica non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza.
Dal 1862 le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità, l'ente voluto dal governo sabaudo per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo (Colombo 2002, p. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Da un documento d'archivio sappiamo che il ritratto del sig. Eugenio Maiocchi venne consegnato il 14 aprile 1872 alla Congregazione di Carità di Monza dal pittore milanese Carlo De Notaris, dietro il compenso di 85 lire (ASCRIMz 24/6, 1287). Non è chiaro se il pittore realizzò l'effigie per intero o se si occupò del riadattamento di un dipinto preesistente. Il dubbio sorge confrontando i compensi percepiti dal medesimo artista per la realizzazione di altri dipinti coevi: se si considera che il 26 ottobre 1871 il pittore ricevette 80 lire per il ritratto di Cristina Sangalli (misure 60 x 45, INV. N. 131961) e il 29 novembre successivo 110 lire per quello di Giò Antonio Fumagalli (misure 60 x 45, INV. N. 131817), sembra improbabile che per un'effigie di misure maggiori (90 x 70) fosse previsto un pagamento così ridotto (85 lire), senza dimenticare che il ritratto del Maiocchi presenta una discreta qualità artistica.
La presenza dell'iscrizione in calce al dipinto suggerisce un'esecuzione 'post mortem'; tuttavia, considerando la questione del pagamento appena accennata, potremmo supporre che la fascia contenente l'iscrizione sia stata inserita dal predetto De Notaris per uniformare un ritratto già esistente alle esigenze gratulatorie dell'ente.
Il ritratto manifesta un'impostazione estremamente convenzionale, con il soggetto in postura eretta leggermente ruotato di tre quarti con una mano appoggiata sulla balaustra in primo piano e l'altra infilata sotto la giacca. Una tenda scherma lo sfondo aperto su una veduta paesaggistica. L'opera si distingue per la raffinata stesura cromatica, particolarmente sensibile ai valori ambientali, e la cura posta verso la resa psicologica del personaggio, grazie all'intensità dolorosa e meditativa dell'espressione. Inoltre, l'immagine si arricchisce di significati personali, con la raffigurazione di un castello sullo sfondo, da identificare col Baradello di Como (come omaggio alla città natale del Majocchi) e la presenza di una colonna antica sberciata, malinconica allusione al tempo che consuma la vita.
Si registra un errore nella trascrizione dell'anno di morte sia nell'inventario del 1907 ("1873") che nella scheda del 1983 ("1872").
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00058/
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