Rag. Francesco Mazza
ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto del Rag. Francesco Mazza
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1825 - ante 1836
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45 cm x 60 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo scuro
Notizie storico-critiche: Il Rag. Francesco Mazza di Monza, morì l'11 novembre 1836 all'età di 90 anni.
Il suo nome è riportato su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale in Via Solferino e ricordato in bibliografia tra quanti istituirono Legati e Cause Pie (Colombo 2002, p. 28 nota 28). Dallo Statuto Organico della Congregazione di Carità del 1933 sappiamo che la Causa Pia intitolata a suo nome era ancora attiva, con la rendita annua di 374,76 lire (ADHSG 14/3).
Francesco Mazza era stato per molto tempo "Ragioniere in effettivo servizio" presso l'Ospedale nonché "Ragioniere pensionato, benefattore del Monte di Pietà della Pia Casa di Ricovero e Industria durante la di lui vita, ed in morte benefattore [...] per legato di lire dieci mille milanesi", disposto con il suo testamento datato 4 febbraio 1836 (ASHSG XIII, 1029).
Dai documenti d'archivio rinvenuti sappiamo che nel febbraio del 1834 compì una donazione di 1.400 lire milanesi, a nome di persona rimasta anonima, destinata alla Pia Casa di Ricovero e d'Industria di Monza, con obbligo di utilizzare a vantaggio dell'istituto anche gli interessi maturati da suddetta somma di denaro; nella medesima forma, per conto di per persona anonima, nel maggio 1832 il ragioniere aveva elargito alla Pia Casa la somma di 4.500 lire (ASCRIMz 26/4, n. rep. 4229).
L'atto benefico gli valse la commissione di un ritratto gratulatorio ufficiale che fu eseguito da Giosuè Bianchi nello stesso anno della sua scomparsa e che figura nella Quadreria dei Benefattori del San Gerardo con INV. N. 131974.
E' probabile che la nostra piccola effigie fosse giunta ai Luoghi Pii Elemosinieri di Monza come modello da fornire al pittore per riprodurre le sembianze del soggetto; l'essere appartenuta in precedenza alla famiglia del benefattore o, comunque, l'essere stata eseguita anni prima della morte del soggetto giustificherebbe l'anacronismo dell'acconciatura, con i capelli arrotolati sulle orecchie e incipriati, secondo una moda che raramente si protrasse oltre il secondo decennio dell'Ottocento.
Il ritratto riprende il soggetto a mezzo busto in leggero tre quarti su fondo scuro; si tratta di un'opera di bassa qualità, dovuta all'eccessiva durezza dei tratti fisionomici e la fissità dell'espressione, e mantiene perciò un valore prevalentemente storico e iconografico.
Sul rovescio si conserva l'etichetta inventariale del 1938 dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo assunse nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Nella Quadreria si conserva un secondo ritratto a mezza figura del benefattore di formato maggiore (INV.N. 31974).
Si segnala che nel catalogo fotografico del 1983 si registra un errore relativo al numero di inventario (31954/2 in luogo di 31954).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00060/
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