Can.o Giacomo Mantegazza
Bianchi Giosuè (attr.)
Descrizione
Identificazione: Ritratto del Canonico Giacomo Mantegazza
Autore: Bianchi Giosuè (attr.) (Monza, 1803-1875)
Cronologia: ca. 1840 - ca. 1860
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 46 cm x 61 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro
Notizie storico-critiche: Il canonico Giacomo Mantegazza scomparve il 2 aprile 1876 lasciando erede universale la Congregazione di Carità di Monza. Tra i suoi beni figuravano il Palazzo di Via Zucchi, una quadreria di circa novanta dipinti, argenterie, contanti, titoli, case e fondi in Monza e Desio (Crespi / Merati 1982, p. 96).
Il ritratto, raffigurando il canonico in età abbastanza giovanile, giunse alla Congregazione probabilmente in seguito dell'eredità o come dono dello stesso benefattore (Coppa 2002, p. 107). La Congregazione di Carità era l'ente che il governo sabaudo aveva istituito per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale della città di Monza (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.; Coppa 2002, p. 118 nota 7), compreso il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo. Questo giustifica la registrazione del ritratto nell'inventario del 1938 dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola in Via Solferino (Colombo 2002, p. 39), così come l'inserimento del nome del canonico tra i benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio.
L'ecclesiastico è colto in leggero tre quarti con lo sguardo rivolto allo spettatore, caratterizzato da un'intensa resa espressiva. Indossa una ricca cotta d'ermellino sotto una mantellina blu bordata di pelliccia e il tipico zucchetto. Il fondo è neutro, mosso solo da un lieve chiarore dietro la spalla destra.
Tra le opere recentemente confluite nel patrimonio dell'Opera Pia Bellani si trova un altro ritratto del canonico Mantegazza, affine al nostro nell'impostazione e nella trattazione pittorica, benché di dimensioni maggiori (85 x 110). Si potrebbe ipotizzare che una di queste due tele facesse parte della quadreria del benefattore, giunta presso l'ospedale in seguito all'accettazione della sua eredità.
Sebbene in bibliografia (Crespi / Merati 1982, p. 96) Giacomo Mantegazza sia ricordato come zio dell'illustre antropologo Paolo Mantegazza, non vi sono riscontri documentari che sostengano questa tesi.
Si rileva la presenza di una discordanza tra la data di morte rinvenuta in bibliografia e nei documenti (ASHSG XXXIII) con quella riportata sull'etichetta commemorativa, posta sul retro del dipinto (+ 16-3-1851).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00063/
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